Oggi si incontreranno a Sochi, località significativamente scelta sulla costa russa del Mar Nero, il presidente russo Vladimir Putin e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quest'ultimo si recherà soprattutto per rilanciare l’accordo sulle esportazioni del grano ucraino. Sarà l'occasione per i due presidenti di discutere anche di altri temi, come i colloqui di pace con l'Ucraina, la questione energetica e la lotta al terrorismo in Siria. L’ultimo incontro bilaterale fra i due presidenti era avvenuto durante il 6° vertice della Conferenza sulle misure di cooperazione e rafforzamento della fiducia in Asia (CICA), tenutosi in Kazakistan nell'ottobre 2022.
A luglio era giunta al termine l’iniziativa del corridoio del grano nel mar Nero, resa possibile grazie alla leadership turca e al sostegno Onu. Putin non aveva dimostrato alcun interesse nel rinnovarlo, sostenendo tale posizione con l'accusa, rivolta alle altre parte coinvolte, che le condizioni da lui poste riguardo alla sospensione delle sanzioni non erano state rispettata e che solo piccola parte del grano esportato era effettivamente destinata ai paesi poveri. Da luglio in poi, si è assistito così a un vertiginoso aumento dei prezzi alimentari mondiali e a continui tentativi da parte di Erdogan per tentare una possibile negoziazione e trovare un accordo.
Con l'impegno congiunto di ONU, Unione Europea e Ucraina è stato possibile sanare alcuni dei punti di disaccordo e preparare un nuovo pacchetto di proposte da presentare a Putin. Tra queste, sono previste formule per superare le barriere finanziarie e assicurative incontrate nell'esportazione di cereali e fertilizzanti russi a causa delle sanzioni imposte. L'accettazione di tale pacchetto comporterà la ripresa dell'operatività del Corridoio del Grano. Le prime indiscrezioni emerse in vista dell'incontro di Sochi, prospettano come plausibile un ritorno all’accordo. Erdogan farà leva prevalentemente sull’importanza di rilanciare l’Iniziativa sui cereali del Mar Nero tanto per la sicurezza alimentare mondiale quanto per la stabilità e la pace del Mar Nero.
Dopo che la Russia questa notte ha preso di mira le infrastrutture agricole ucraine e il porto di Izmail, da dove partono le esportazioni del grano, dai due presidenti sarà discussa dai due presidenti la possibilità di avviare colloqui di pace giusti e duraturi sulla guerra Russia-Ucraina, durante i quali Erdogan potrebbe ricoprire il ruolo di mediatore e darebbe il proprio sostegno, ospitando anche negoziati diretti. Il presidente turco ha messo in risalto l’importanza di stabilire una pace e una stabilità durature nella regione, tentando di tamponare gli effetti di una guerra distruttiva.
Erdogan intende anche parlare di energia, più nel dettaglio delle modalità di trasmissione del gas russo all'Europa attraverso la Turchia, fondamentale Paese di transito per i collegamenti energetici. Putin aveva già avanzato la proposta di costruire un centro di gas naturale in Turchia ed è plausibile pensare che oggi se ne parlerà più nel dettaglio.
Un altro tema caldo riguarda la cooperazione fra Turchia e Russia nella lotta al terrorismo, soprattutto in Siria. I punti di contatto tra Ankara e Mosca, su questo tema, consistono nell’importanza attribuita al mantenimento dell'unità politica e dell'integrità territoriale della Siria e all'avanzamento del processo politico per raggiungere una soluzione duratura nel paese.