Arrivano i contributi a fondo perduto per l'ambiente, il riciclo, il cambiamento climatico ma anche dei processi produttivi in azienda, con aiuti alle imprese fino al 65% degli investimenti effettuati. Le risorse, pari a 300 milioni di euro, verranno messe a disposizione dal ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), e sono da considerare a valere sul Fondo per la transizione industriale.
Dei contributi a fondo perduto per il climate change il Mimit ha emesso il decreto direttoriale il 30 agosto scorso. Il portale istituzionale del ministero delle Imprese e del Made in Italy ne dà nota nella giornata di oggi, con la data a partire dalla quale si possono presentare le domande e la relativa scadenza.
Arrivano i contributi a fondo perduto per la transizione ambientale e climatica, con fondi da destinare anche a misure e investimenti che permettano alle imprese di cambiare il proprio modo di produrre, le energie e i materiali utilizzati, nonché gli investimenti green per sostenere i programmi di tutela dell’ambiente.
Il decreto del ministero delle Imprese e del Made in Italy ha previsto sostegni alle piccole e medie imprese per le misure di transizione ambientale per 300 milioni di euro. Le risorse potranno essere richieste a partire dal 10 ottobre prossimo fino al 12 dicembre 2023. Titolare della gestione del Fondo per il sostegno alla transizione industriale è Invitalia che, mediante la propria piattaforma, mette a disposizione uno sportello virtuale attraverso il quale si potrà inoltrare la richiesta.
Mediante le risorse stanziate possono essere richiesti contributi a fondo perduto fino al 65% del valore dell’investimento. In particolare, le tipologie di investimenti agevolabili devono riguardare:
Per tutte gli investimenti di cui sopra per la transizione ambientale ed energetica, sono previsti contributi a fondo perduto che spettano in ragione delle seguenti percentuali:
Inoltre, sono ammissibili alle agevolazioni anche le spese per il suolo dell’impresa e relativa sistemazione. In questo caso, si può ottenere il 10% di bonus. Le opere murarie ammesse alla copertura dei contributi a fondo perduto, non possono eccedere la percentuale del 40% rispetto al totale degli investimenti per i quali si richiedano gli aiuti.
Le opere murarie, inoltre, devono essere funzionali al programma di investimento. Rientrano nei finanziamenti anche le spese di know how, licenze e brevetti, programmi informatici, attrezzature e impianti di nuova fabbricazione.