Il terremoto in Marocco è stata una tragedia senza precedenti, capace di causare la morte di almeno 2.862 persone e 2.562 feriti (bilancio provvisorio) ma in grado anche di animare la solidarietà di molti, verso il popolo marocchino duramente colpito dal violento sisma. È una solidarietà che in primis torna ad unire Stati che non si interfacciavano da anni: è il caso dell'Algeria, che ha offerto al Marocco l'invio di 80 soccorritori dopo due anni di rapporti diplomatici del tutto interrotti.
Gli operatori specializzati si divideranno in un'unità cinofila e personale medico, mentre saranno inviati anche tende, letti e coperte per il popolo marocchino rimasto sfollato dopo il terremoto. Già sabato, il giorno dopo la terribile notte del sisma, il Ministero degli Esteri di Algeri aveva fatto sapere che avrebbe aperto lo spazio aereo del suo Paese per i voli che trasportavano aiuti umanitari.
Non ci hanno pensato due volte i giocatori della nazionale di calcio marocchina: sentito l'appello delle autorità, si sono presentati compatti al centro trasfusionale di Agadir per dare il buon esempio e donare il loro sangue.
La donazione è stata fortemente raccomandata dagli enti ospedalieri e dai soccorritori: serve sangue per poter curare i feriti del sisma. La nazionale ha approfittato del rinvio della partita di qualificazione in Coppa d'Africa, rimandata proprio a causa del terremoto, per donare e dare una mano concreta ai soccorsi.
Anche dall'Italia si organizzano i primi aiuti. Negli scorsi giorni ha preso il via la campagna di raccolta fondi nidiata della Croce Rossa Italiana, Caritas e Unicef per il Marocco. Per donare, basta chiamare il numero solidale 45525. La campagna è sostenuta informativamente anche dalla Rai.
Le tre organizzazioni umanitarie sono attive già da diverso tempo in Marocco, ma ora hanno scelto di unire i loro sforzi per il Paese martoriato dal terremoto in modo da mettere insieme un bacino di utenza - e quindi di donazioni - il più ampio possibile. L'obiettivo è quello di raccogliere fondi sufficienti a potenziare gli uffici già presenti sul campo, in modo da far arrivare aiuti specie a famiglie e a bambini e di sostenere il Marocco anche nel medio-lungo periodo.