13 Sep, 2023 - 11:04

Strasburgo, Von der Leyen: "Draghi scriverà un report sul futuro europeo"

Strasburgo, Von der Leyen: "Draghi scriverà un report sul futuro europeo"

La Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha preso la parola davanti alla riunione plenaria del Parlamento Ue a Strasburgo, che l'ha ascoltata nel suo ultimo discorso per l'attuale legislatura, prossima a concludersi per lasciare spazio alle votazioni del prossimo giugno.

Molti i temi toccati dalla Presidente Von der Leyen: si parte proprio dalle prossime elezioni europee, per poi passare al clima, alla situazione economica globale e al futuro dell'Europa in un'attualità divisa da molte urgenze e conflitti.

Von der Leyen a Strasburgo: "l cittadini europei sono chiamati a decidere quale futuro vogliono per l'Unione"

Per prima cosa, dunque, Von der Leyen dedica qualche parola all'importante appuntamento del prossimo giugno, quando i cittadini europei saranno chiamati alle urne per le votazioni dei nuovi rappresentati dell'Unione. L'occasione delle elezioni costituisce per Von der Leyen un momento cruciale, dove tutti i membri dell'Ue sono spinti a riflettere sullo stato attuale delle istituzione sovrastatali che li rappresentano, al contempo, hanno la possibilità di indirizzare l'azione futura.

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Queste elezioni saranno un occasione per i cittadini europei per riflettere sulle stato dell’Unione, ma anche per decidere quale futuro vogliono per l’Europa. Guardate dov’è l’Europa oggi: abbiamo visto nascere un’Unione geopolitica, che ha supportato l’Ucraina, contrastato l’invasione russa e risposto all’assertività della Cina. Il Green Deal è il centro della nostra economia. Abbiamo impostato il green deal e approvato il next generation Eu. Abbiamo dimostrato che quando l’Ue è unita, realizza i propri obiettivi.

Dice su questo tema Von der Leyen.

Nel discorso della Presidente della Commissione Europea trova poi ampio spazio anche la questione ambientale, senza dubbio una delle più importanti sfide che l'Europa deve affrontare. A questo proposito, Von der Leyen ha annunciato l'avvio di un'indagine della Commissione sul presunto utilizzo improprio dei sussidi di Stato da parte della Cina, impiegati per abbassare artificialmente i prezzi dei veicoli elettrici che ora stanno «invadendo il nostro mercato»:

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Le aziende europee amano la competizione. Non accettiamo pratiche simili nel nostro mercato interno, e non possiamo accettarle neppure dall’esterno.

ha minacciato la Presidente.

Il futuro dell'Europa: "Ho chiesto a Mario Draghi di redigere un report sulla competitività europea"

«Una delle menti economiche più grandi d'Europa»: così Von der Leyen introduce la figura di Mario Draghi, ex premier italiano ed ex direttore della Banca Centrale Europea. Proprio a Draghi, Von der Leyen intende affidare un nuovo fondamentale incarico, ossia la redazione di un report sul futuro della competitività europea a livello economico.

«L'Europa farà tutto il necessario», dice la Presidente, citando la famosa formula whatever it takes" pronunciata da Draghi quando nel 2012 era a capo della BCE.

Ursula Von Der Leyen si sofferma anche sulla questione dell'inflazione, gestita a fatica dalla Bce di Christine Lagard:

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Christine Lagarde e la Bce stanno lavorando duramente per tenerla sotto controllo, ma il ritorno all’obiettivo di medio termine della Bce richiederà del tempo.

Guerra in Ucraina: "La Russia sta beneficiando del golpe nel Sahel, l'Ue deve mostrare nei confronti dell'Africa più unità di intenti"

Von der Leyen chiude il suo discorso parlando della situazione tra Ucraina e Russia, con tutte le implicazione internazionali che il conflitto ha portato con sé.

Dopo aver ancora una volta condannato l'invasione di Mosca ai danni di Kiev, la Presidente della Commissione Europea si sofferma sul beneficio che la Russia ha tratto dal golpe avvenuto nel Sahel (Sudan e Niger). A fronte di questo, Von der Leyen richiama l'Unione ad una maggiore «comunione d'intenti» nel continente africano, esattamente come fatto per l'Ucraina.

In quest'ottica dovrebbe dunque essere percepita anche una nuova legislazione sull'immigrazione, che vada finalmente a sostituire quella attuale, risalente «ormai a 20 anni fa».

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Beatrice Balbinot
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