A seguito del si definitivo alla Camera, ecco alcune delle reazioni alla notizia dell'inserimento dello Sport nella Costituzione italiana
A seguito del si definitivo alla Camera, ecco alcune delle reazioni alla notizia dell'inserimento dello Sport nella Costituzione italiana all’interno dell‘articolo 33. Una delle prime dichiarazioni riportate ieri, è stata quella del Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, il quale ha dichiarato (come riportato dal sito ufficiale del CIP) che l’inserimento in Costituzione dello sport fra i diritti fondamentali è un passaggio storico per la nostra Repubblica, un momento che attendevamo da tempo. Finalmente si riconosce allo sport il suo valore sociale, civile e culturale ponendolo fra gli aspetti rilevanti della cittadinanza e delle politiche pubbliche del nostro Paese". Pancalli ha poi proseguito, sottolineando che si tratta di una conquista importantissima che deve rappresentare un punto di partenza per la costruzione di una nuova stagione di diritti con al centro lo sport quale strumento di benessere, inclusione e integrazione nonché agente di trasformazione sociale, partendo dalla scuola, il luogo dove indistintamente può essere garantito il diritto all’attività fisico-motoria. Questa novità giunge, infatti, in un momento particolarmente difficile nel quale tante bambine e tanti bambini, tante ragazze e tanti ragazzi, per ostacoli di ordine sociale ed economico, non possono accedere alla pratica sportiva.
"Una piena sintonia di tutte le parti politiche che hanno lavorato senza pensare ai colori", così si è espresso invece Mauro Berruto - ex commissario tecnico della nazionale di pallavolo maschile italiana e ora membro del Partito Democratico e della Camera dei Deputati. Anche lui ha manifestato la sua soddisfazione per l'inserimento dello sport nella Costituzione. Ecco alcune sue dichiarazioni sull'argomento, riprese da un'intervista rilasciata a Tuttosport:
"Voglio ricordare il grande apporto di ‘Cultura Italiae’ e di ‘Sport Italiae’ che fin da subito hanno collaborato con me e molti esperti costituzionalisti. Questo tutt’ora mi sembra un sogno, una visione nata nel periodo del Covid. Quando lo sport, insieme a molto altro, si è visto disconoscere la sua importanza fondamentale. Il progetto ha avuto subito l’appoggio di Malagò, che mise a disposizione la sala della giunta Coni per la prima riunione.
Non poteva non commentare una svolta così importante il Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, il quale - come riporta l'ANSA - si è pronunciato con queste parole dopo la decisione della Camera:
"Da un lato sarà necessario promuovere questa riforma e dall'altro dovremo saperla interpretare e attuare, oltre che nobilitare. Non basta una norma in Costituzione anche se è un passo molto importante, ma sarà fondamentale farla vivere nelle scelte di carattere politico e di governo, nazionale e sul territorio".
Proseguendo poi:
"E' un grande gioco di squadra che lo sport insegna ogni giorno: così riconosceremo il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme"
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato in una nota riportata da ANSA che:
"L'approvazione all'unanimità della riforma costituzionale per l'introduzione dello sport in Costituzione rappresenta una pagina storica per la Nazione. Riconoscere nella nostra Carta fondamentale il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme è una vera e propria rivoluzione culturale"
Il sottosegretario all'Interno Emanuele Prisco, ricorda inolstre (fonte ANSA):
"Oggi si concretizza una svolta epocale per il mondo dello sport, con l'approvazione della modifica costituzionale che inserisce l'attività sportiva e i suoi valori all'articolo 33 della Carta.
"Sono felice che abbia raccolto sostanzialmente l'unanimità dei consensi parlamentari questa proposta di legge che assorbe, tra le altre, quella di FdI di cui già nel 2018 fui primo firmatario alla Camera, assieme al Presidente Giorgia Meloni e al gruppo parlamentare di FdI, poi riproposta anche in questa legislatura parallelamente a quella del Senato del collega Iannone".