Nella giornata di ieri a Rotterdam, in Olanda, si sono verificate due distinte sparatorie provocando in tutto tre morti, inclusa una 14enne. L’omicida, il 32enne, ha colpito prima all’interno di un’abitazione privata, poi incendiata, e in seguito all’ospedale universitario Erasmus, anche qui appiccando in seguito un incendio.
L’autore delle sparatorie è un 32enne già noto alle Forze dell’Ordine, si professava neonazista e aveva alle spalle alcuni precedenti per maltrattamenti animali. L’uomo, con problemi mentali e di alcolismo, è stato fermato in tenuta da combattimento e si pensa abbia agito da solo.
Le due sparatorie che hanno sconvolto Rotterdam nel pomeriggio di ieri hanno causato in tutto tre morti. Alcune emittenti televisive olandesi hanno rilasciato alcuni video che permettono di ricostruire quanto accaduto. Le prime due vittime sono state rivenute nel luogo in cui il killer ha sparato per primo, colpendo una donna di 39 anni e la figlia 14enne. L’altra vittima è un uomo di 46 anni, docente all’Erasmus, l’ospedale universitario del luogo.
Tra i testimoni della seconda sparatoria c’è un italiano, medico che risiede in Olanda e lavora in quella struttura:
La città olandese non è la prima volta che affronta casi simili. La sparatoria che provocò maggiore shock è quella del 2011, quando Tristan van der Vlis, all’epoca 24enne, uccise 6 persone ferendone altre 10. I numeri olandesi sono però ben lontani dal triste record detenuto dagli Stati Uniti, con ben 400 episodi del genere secondo il gruppo no-profit Gun Violence Archive.