Il sostegno europeo alla causa di Kiev nella guerra in Ucraina viene puntualmente ribadito ad ogni dichiarazione ufficiale. Ciò è avvenuto anche nella giornata di ieri, in cui l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, ha evidenziato come il supporto europeo sarà continuo a prescindere dall’andamento della guerra e soprattutto dalle decisioni prese negli USA. È notizia di ieri, infatti, di come sia stato evitato lo shutdown in extremis, trovando un accordo tra Democratici e Repubblicani ma tagliando i fondi per il conflitto ucraino.
L’apparente unione di intenti da parte della Ue a proposito della guerra in Ucraina, tuttavia, si schianta con alcune dichiarazioni da parte di singoli esponenti. È il caso del primo ministro polacco Mateusz Morawieck, il quale consiglia prudenza rispetto ad una stretta alleanza tra Germania e Ucraina:
Se cominciano da un lato a individuarsi le prime crepe nel fronte della cooperazione, ad aggiunge benzina sul fuoco si inserisce l’intelligence britannica che ha rivelato come la Russia (secondo documenti riservati ottenuti dal ministero delle Finanze russo) sia intenzionata ad aumentare fino al 30% della spesa pubblica complessiva le risorse per la guerra.
Nel frattempo potrebbero fare il loro ritorno sullo scenario di guerra i mercenari di Wagner, anche se per ora non si sa nulla sulla guida dopo la scomparsa (in cause più che misteriose) da parte del loro vecchio leader, Yevgeny Prigozhin. Voci non confermate vedono il capo del Cremlino, il presidente Vladimir Putin, in stretti colloqui con Andrei Trushev, ex comandante dei Wagner e ora nei ranghi del Ministero della Difesa russo.