La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i leader europei sono attesi ad una due giorni a Granada voluta fortemente dalla presidenza spagnola. Tanti i temi sul banco, ma a farla da padrone sono la questione migranti e l’allargamento dei confini dell’Unione Europa, un argomento già toccato in diverse interviste anche Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo.
Impossibile non fare riferimento all’attuale guerra in Ucraina, per cui è previsto anche un intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelens'kyj. Infine, il nuovo grande argomento è l’Intelligenza artificiale. All’interno di quest’ultima tavola rotonda è previsto l’intervento di Meloni: lo sviluppo dell’AI sarà al centro anche della presidenza italiana del G7 ribadendo così la grande attenzione italiana riguardo questo argomento.
È stata l’Italia a chiedere con forza l’inserimento della questione migratoria nell’agenza dei lavori per l’imminente due giorni in Spagna. Con questo si ribadisce la necessità per il paese (e l’Unione) di avere una politica ferrea nei confronti degli sbarchi senza sosta che attanagliano soprattutto le coste siciliane. Per quanto centrale, tuttavia, si ribadisce come la questione non andrà a monopolizzare l’intero summit poiché, strettamente connesso a questo, vi sono le discussioni relativa all’allargamento, con annesse riforme.
Il vertice Ue (dopo quelli di Praga e Chişinău) ha come obiettivo quello di estendere l’influenza e l’azione Ue al di fuori dei confini strettamente europei, allo scopo di mantenere unito l’arco di paesi del continente, anche per fronteggiare al meglio l’aggressione russa in Ucraina datata ormai oltre un anno e mezzo fa. È perciò atteso il leader ucraino Zelensky (non si sa se di persona o in videocollegamento) nella sessione plenaria, dove parleranno anche il premier spagnolo Pedro Sanchez, Charles Michel e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
Meloni è tornata a parlare brevemente dell’esito dell’ultimo vertice dove si è ottenuta un’intesa tra i Paesi Ue affacciati sul Mediterraneo in merito al fenomeno della migrazione. Riguardo al testo di Berlino, l’emendamento riguardo le Ong che tanto aveva incrinato i rapporti tra Germania e Italia non figura più nell'intesa. La leader italiana sottolinea ancora una volta come la strada da intraprendere sia quella di una chiara lotta ai trafficanti di esseri umani.
Va però registrata la posizione più che fredda della Tunisia a proposito dell’invio di nuovi fondi al paese per la gestione dei flussi migratori. Chiare le parole del ministro dell’Interno Kamel Feki, che ha ribadito come il suo stato non intende fare da guardia di frontiera per conto di altri, parlando di interferenze interne messe in atto da parte dei leader europei.