Sono sufficienti i precedenti per comprendere la rabbia del tecnico granata. Il Torino non vince un derby dal 26 aprile 2015 quando arrivò un 2-1 firmato Darmian e Quagliarella, dobbiamo invece risalire al 1995 per trovare una vittoria in casa della Juventus quando lo stadio era ancora il Delle Alpi e arrivò lo stesso identico risultato. Alla sfida di domani alle ore 18 arrivano entrambe le formazioni da uno 0-0, il Torino vuole interrompere il digiuno e continuare a cullare sogni europei mentre la Juventus vuole accorciare dalla coppia in testa alla classifica, Inter e Milan.
In questi due anni cosa ha imparato nei derby?
Ho imparato che non vinciamo mai e questa è una cosa che mi disturba davvero tanto per questo voglio ribaltare questo trend. Per noi deve essere uno stimolo questo dato negativo che stiamo vivendo in modo sereno anche perché una sconfitta non è la fine del mondo. I miei amici tifosi granata mi parlano con ottimismo della partita per cui dobbiamo vederla come una grande occasione. A Torino non ci sta l’equilibrio di Genova, qua una squadra è molto forte e l’altra molto meno. Noi abbiamo fatto sempre buone gare con la Juve che si sono risolte su palla inattiva. A favore li calciamo bene sia con Ilic che con Lazaro. Ma non è sufficiente avere un grande battitore, occorre anche fisicità e determinazione
Sarà un derby condizionato dalle assenze?
A loro mancano Vlahovic e Chiesa ma hanno Kean e Milik. Anche a noi avremmo tanti assenti, per questo alla squadra chiedo di non avere alibi. Tameze farà il terzo, non ci sono altre soluzioni visto che Zima si è allenato con noi ma non è pronto dall'inizio, magari può fare uno spezzone. Gli altri invece non recuperano. I ragazzi passano momenti brutti, particolari anche nella vita privata, e noi cerchiamo di avere pazienza. Ilic ha grandissime capacità, ultimamente sta lavorando molto bene. Il suo cervello lavora bene. Non lo so cosa sia successo con Radonjic mentre a Sanabria chiedo di ritrovare l'atteggiamento della scorsa stagione. Al momento preferisco avere due trequartisti e una punta quando affronto le difese a tre.
Come si affronta la Juventus?
"In questa prima parte di campionato ho visto la squadra di Allegri avere due atteggiamenti diversi. In alcune gare sono stati aggressivi fin dal primo minuto tipo con l’Udinese e la Lazio mentre domenica scorsa con l'Atalanta sono rimasti bassi per ripartire in contropiede. Domani penso che ci avvicineremo di più al primo approccio quindi dovremo essere bravi a ribaltare l’azione velocemente"
Il Torino è pronto per fare meglio della scorsa stagione?
"Distrarsi sarebbe una follia. La squadra per fare più di cinquanta punti deve essere al top sotto tutti i punti di vista e non è detto che sia sufficiente. Occorre tipo un fanatismo nell’allenarsi e nel vivere insieme, è una cosa che ti porta oltre ai limiti. Abbiamo fatto bene in passato ma ora non vedo la stessa mentalità, vorrei che venga alzata l’asticella. Sia chiaro che non dicendo qualcosa contro i miei giocatori che si stanno impegnando al massimo"
È immaginabile Juric al Torino nello stile Gasperini all’Atalanta?
"Un allenatore firma quando gli viene offerto un contratto. Personalmente per rimanere in una società devo vivere bene le emozioni dell’ambiente e del campo. Al Torino stiamo costruendo un palazzo partendo dalle fondamenta e su questo ringrazio il Presidente Cairo che mi stima e mi concede la libertà necessaria senza mettermi in discussione. Abbiamo fatto buone cose come su altre magari mi aspettavo di più, probabilmente sbagliavo io nelle valutazioni. Come è giusto che sia il Presidente mi chiede spiegazioni quando percepisce qualcosa che non gli piace ma al tempo stesso mi lascia prendere le decisioni con grande fiducia