La guerra fra Palestina ed Israele continua a mietere vittime e a generare profonde fratture nella politica internazionale. Nella serata del 10 ottobre si segnalano 200 persone uccise in un kibbutz a Kfar Aza, mentre fra i cittadini stranieri ci sono 14 persone americane decedute. Il presidente Biden ha detto di voler aiutare Israele ma al momento esclude l'invio di truppe, mentre l'omologo ucraino Zelensky accusa la Russia di aver sostenuto Hamas.
Il numero di morti fra le truppe israeliane e quelle palestinesi al momento è incerto ed il numero delle vittime è destinato comunque a salire: una prima stima indica 1.200 morti. Si crede che gli ostaggi israeliani portati nella Striscia siano oltre 200, mentre Gaza è sotto assedio: ci sarebbero oltre 750 morti e 4mila feriti palestinesi.
Anche gli Stati Uniti sono finiti in questo conteggio, con il presidente Biden, in un discorso dalla Casa Bianca, che ha affermato:
Sono 14, secondo Biden, le vittime americane della guerra che Hamas ha lanciato contro Israele. Gli USA continueranno a sostenere il proprio alleato, ma non c'è al momento alcuna intenzione di inviare truppe nel teatro di guerra, come ha affermato il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller.
Permane la condanna come cellula terroristica nei confronti di Hamas, verso la quale gli USA non vogliono scendere a patti. Biden ha promesso che Isreale riceverà altra assistenza militare, specie per tappare le falle che il sistema anti-missilistico Iron Dome ha mostrato di recente. Il presidente americano ha infine confermato che Hamas ha ostaggi americani fra le sue mani.
Un altro sviluppo della serata riguarda il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, protagonista di due telefonate. Nella prima ha chiamato l'omologo russo Vladimir Putin, esplorando le iniziative da intraprendere per far fronte ai bisogni umanitari della regione palestinese. La Turchia cercherà di favorire la de-esclation fra Israele e Palestina, condannando altresì gli attacchi agli insediamenti civili che i palestinesi hanno compiuto in questi giorni.
Il presidente ucraino Zelensky ha però tuonato:
La seconda telefonata di Erdogan è stata ad Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite. Il presidente turco ha formulato l'auspicio che la situazione si risolva al più presto, offrendo di poter mediare affinché l'assedio posto da Israele alla striscia di Gaza in spregio ad ogni norma del diritto internazionale possa essere quantomeno alleviato per questioni umanitarie.