Gettano benzina sul fuoco le parole del presidente dell’Iran, Ebrahim Raisi, a colloquio con il leader della Siria, Bashar al-Assad, a proposito della questione tra Israele e Gaza.
Il colloquio con l’omologo siriano si è svolto attraverso linee telefoniche e durante questa chiamata il presidente Raisi ha ribadito il lavoro dell’Iran per tentare una convergenza tra tutti i paesi islamici.
Non sembra però rispondere all’appello l’Egitto, che ha intensificato gli sforzi anche con l’Italia per tentare di aprire un corridoio umanitario nella Striscia di Gaza. Probabile la riapertura del già presente valico di Rafah, ora chiuso per ragioni ovviamente dipendenti all’escalation delle violenze.
Israele sembra aver dato l’assenso ad un momentaneo cessate il fuoco per permettere l’ingresso degli aiuti umanitari. Al momento sono fermi ad Al-Arish e Sheikh Zowaid, entrambe nel Sinai, ma pronte al definitivo assenso per oltrepassare il valico.
La comunità occidentale sta facendo sentire la propria vicinanza ad Israele, pesantemente colpito dall’attacco terroristico di Hamas e pronto ad una escalation mai vista lungo la Striscia di Gaza. Il supporto arriva prima di tutto dagli Stati Uniti, ma anche dall’Ucraina, con Zelensky che esprime solidarietà.
Vicinanza anche da parte degli Stati Uniti tramite le parole del segretario di Stato Antony Blinken, a cui il presidente Netanyahu ha risposto con ripetuti ringraziamenti e stringendo la mano allo statunitense.