Come annunciato ieri dalla scuderia Go Eleven di Ducati, Andrea Iannone tornerà ufficialmente in pista nel Campionato Mondiale Superbike dalla stagione 2024. Il prossimo dicembre finirà la lunga squalifica di quattro anni che gli era stata comminata per doping e proprio per questa ragione il pilota abruzzese ha potuto siglare un contratto di una stagione con opzione di rinnovo anche per il 2025. Non è ovviamente la prima volta che un motociclista di questo calibro ritorna in sella dopo aver trascorso un periodo sicuramente molto lungo fuori dai campi di gara.
Il mondo del motorsport è ricco di casi simili a quelli che riguardano il ritorno di Andrea Iannone in Superbike. Di recente, ad esempio, è pieno di precedenti di piloti rientrati in pista dopo un lungo periodo di inattività, anche se dovuto ad infortuni particolarmente gravi come successo a Casey Stoner, Valentino Rossi, Dani Pedrosa, Jorge Lorenzo e Marc Marquez. Assenze comunque di gran lunga inferiori rispetto ai quattro anni di squalifica che hanno costretto Iannone ad abbandonare radicalmente la sua professione.
Per trovare casi analoghi che riportano al ritorno imminente di Andrea Iannone in Superbike, bisogna tornare indietro nel tempo di circa 50 anni. Uno dei esempi emblematici è quello legato ad esempio al 9 volte campione del Mondo Mike Hailwood. Dopo aver abbandonato ufficialmente le gare nel 1968 per tentare la sfida dell'automobilismo, il pilota britannico è tornato in moto a distanza di 9 anni al Tourist Trophy del 1978, vincendo in sella alla Ducati 900 SS e ripetendosi su una Suzuki nel 1979. Nonostante per il 34enne Iannone gli anni di assenza siano inferiori rispetto a quelli di Hailwood, un eventuale successo nel Campionato Mondiale Superbike rappresenterebbe comunque un risultato da lasciare a bocca aperta.