Sul noto social TikTok sono stati postati numerosi video di persone di ritorno in Italia dall'aeroporto di Sharm-el Sheikh.
Dopo l'attentato avvenuto a Bruxelles ai danni di due turisti svedesi deceduti a colpi di kalashnikov e il tentato allarme bomba all'aeroporto di Olbia, il ritorno del terrorismo e dell'ISIS preoccupa non poco la popolazione italiana ed internazionale.
Abbiamo chiesto a Gianni Rebecchi, presidente nazionale di AssoViaggi l'attuale situazione a Sharm e in generale in Egitto.
La Farnesina in un comunicato valido fino al 20 ottobre 2023 ha invitato i turisti a non viaggiare in Egitto se non per motivi realmente indispensabili in località diverse dal Cairo, Alessandria, costa del Mar Rosso e dalle aree turistiche dell'Alto Egitto e da quelle del Mar Mediterraneo.
D. Signor Rebecchi, come mai le persone sono di ritorno da Sharm in Italia? Si tratta di una scelta del governo italiano in merito al terrorismo o ci sono altre motivazioni?
R. Guardi, al momento la situazione nelle località turistiche come Sharm-el Sheikh è serena, non c'è motivo di alimentare allarmismi, in quanto per noi la priorità principale è il cliente. Nessuna scelta da parte del governo ma degli stessi turisti che hanno semplicemente preferito ritornare a casa, alcuni proprio per la fine delle vacanze.
Come riportato dal comunicato ufficiale della Farnesina, il fattore di rischio principale per chi viaggia in Egitto è la Penisola del Sinai, legato alla presenza di tribù beduine che in passato si sono resi responsabili di atti di intimidazione e violenza nei confronti dei turisti.
L'unica eccezione, confermata anche dallo stesso Rebecchi, è Sharm-el Sheikh.
Per quanto concerne le escursioni al Monastero di Santa Caterina, possono essere effettuate solo rispettando le disposizioni delle Autorità di sicurezza locali.
Inoltre è consigliato di evitare la zona della Libia e del Sudan.
D. Il riscontro attuale turistico è in aumento o diminuzione (considerando anche le attuali guerre nel mondo)?
R. Assolutamente no, le persone amano e continuano tranquillamente a viaggiare, continuiamo a ricevere moltissime richieste. Se ci fossero allarmi di alcun tipo, saremmo i primi a prenderli seriamente e al momento nelle zone da noi trattate non ce ne sono.