Una carriera fatta di picchi importanti e grandi soddisfazioni, ma anche delusioni cocenti e passaggi a vuoto. La storia di Cristian Bucchi è davvero particolare. Il centravanti del Perugia è stato in grado di approdare in Serie A facendo un salto stratosferico di categoria, dai dilettanti al calcio dei grandi. Tanta gavetta, tanto talento. Con la maglia del Napoli si sarebbe dovuto affermare, ma le cose non sono andate esattamente come il bomber sperava e la scintilla, con il club azzurro, non è scoccata più. Poi la carriera da allenatore. Per commentare la stagione della squadra di Garcia e il ritorno dell’impegno in Champions League per il Napoli, Bucchi è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Non era semplice dimostrare compattezza dopo tutto quello che era successo durante la sosta. Il Napoli invece è ripartito alla grande, vincendo a Verona e soprattutto convincendo. La posizione di Garcia, ora, non dovrebbe essere più in bilico. Anche se per scacciare definitivamente le chiacchiere, probabilmente, servirà una grande prestazione anche domani contro l’Union Berlino. Per commentare lo stato di salute del Napoli, le aspettative dei tifosi in campionato e la prossima sfida di Champions League, Cristian Bucchi, che ha vestito la maglia azzurra in un paio di occasioni in carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Dopo tante chiacchiere, il Napoli torna in campo e vince con il Verona. Crisi scacciata definitivamente?
Crisi o non crisi, quest'anno è un anno complicato perché dopo una cavalcata come quella della scorsa stagione non sarebbe stato semplice per nessuno. Negli occhi di tutti c'è quell’annata straordinaria, e si tende continuamente a fare il paragone tra Spalletti e Garcia. Il rendimento dell'una e dell'altra squadra, la partenza di quest'anno e di un anno fa, è un riferimento costante. Questo non fa bene al Napoli. Contro il Verona però hanno dato una grande risposta.
Garcia ha in mano la squadra?
Prima della sosta c'era stata una brutta sconfitta ed era importante ripartire bene. C'era un alone pesante e negativo sopra Garcia, che era stato anche delegittimato e c'era grande curiosità nel capire come questo gruppo avesse vissuto questi 15 giorni, tutt'altro che facili. Tra l'altro molti calciatori erano andati via da Castel Volturno per gli impegni delle Nazionali. Tornare, ricompattarsi e riprendere in mano la situazione in pochi giorni non era semplice e invece ho visto un grandissimo Napoli. Così bello forse quest'anno era stato poche volte. Squadra solida, compatta, volenterosa, mi sono piaciuti tanto".
E da qui si riparte anche per la Champions League. Questa squadra può fare bene su entrambi i fronti?
"Il Napoli ha un organico importante, che può affrontare in modo adeguato entrambe le competizioni. L'assenza di Osimhen, nel breve periodo, potrebbe non pesare. Raspadori e Simeone possono sopperire molto bene, ma nel periodo lungo pesa. Il nigeriano è un calciatore unico, uno degli attaccanti più forti del mondo. Però Raspadori ha dimostrato di star bene, sia con il Napoli che con la Nazionale. Simeone avrà voglia di mettersi in mostra e può essere una carta vincente. Poi ci sono Politano e Kvara, reduci da prestazioni importanti e le cosiddette alternative che spingono e che hanno già dimostrato di poter diventare validi sostituti, come Elmas o Cajuste che mi sta piacendo molto. Insomma Garcia ha un organico valido e sono sicuro che faranno una grande prestazione contro l'Union Berlino, che quest'anno è partito molto male".
Union Berlino appunto, ti preoccupa il fatto che abbiano iniziato così male?
"Per le caratteristiche del Napoli direi di no. La squadra di Garcia soffre quando trova avversari che tendono a chiudersi e giocano in contropiede. Trovare invece chi ti lascia spazio, chi prova a giocare per vincere a tutti i costi, può essere d’aiuto. Se lasciano spazi agli azzurri non è che un vantaggio. Il Napoli in campo aperto può diventare devastanti e fare male sempre".
Con il Verona, senza Osimhen, hanno dimostrato di saper giocare molto bene. È un’assenza che Garcia può rimpiazzare?
"Sono un grande estimatore di Raspadori e Simeone, sono due attaccanti forti. Contro il Verona non ci sono stati riferimenti offensivi e questo è stato un vantaggio. Negli spazi il Napoli è stato devastante, perché Raspadori portava sempre via avversari. Simeone e Osimhen hanno ovviamente caratteristiche diverse. Il nigeriano però serve, non è un bomber normale, ribadisco che è uno dei più forti al mondo. In campo aperto ma anche giocando rasoterra è micidiale; opportunista d'area, forte di testa. È un giocatore che, a differenza degli alti due, ha tantissime soluzioni differenti ed è insostituibile per le sue qualità. Nel gioco del Napoli però, alcune volte, anche gli eventuali sostituti, possono attenuare la sua assenza".
Questo Napoli che può ambire allo scudetto?
"Si, se si libera dello zainetto pesantissimo della scorsa stagione. Se smette di far paragoni, gioca libero, senza fare troppo calcoli, penso che noi potremo vedere un grande Napoli, da scudetto".