Nel corso della nottata l’esercito russo ha pesantemente bombardato l’area vicina alla centrale nucleare di Khmelnytskyi, nell’Ucraina occidentale. Ci sono stati danneggiamenti all’impianto, nello specifico alle finestre degli edifici amministrativi e soprattutto ai laboratori dell’impianto nucleare. Le notizie provengono dal ministero dell’Energia ucraina, poi ripreso dai principali media nazionali. Oltre ai danni alla rete elettrica (il blackout riguarda circa 1860 utenze) nelle aree di Slavuta e Netishyn, ci sono pericoli anche dal punto di vista nucleare secondo Rafael Mariano Grossi, il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’energia atomica (AIEA).
L’attacco alla città di Khmelnytskyi ha avuto ripercussioni anche sulla centrale nucleare dell’area, in particolare si è verificata l’interruzione dell’alimentazione per quanto riguarda una parte delle stazioni di monitoraggio delle radiazioni appena fuori dal sito. L’operazione è stata condotta da 11 droni, almeno secondo le autorità locali: non risultano esserci morti al momento ma 16 feriti. Secondo l’aeronautica ucraina, sono stati fermati tutti i droni lanciati da russi.
Mariano Grossi parla di un rischio concreto per l’Ucraina e soprattutto della precarietà dell’area:
Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha tenuto il suo consueto discorso notturno alla nazione e in questo ha ribadito l’intenzione russa di attaccare la centrale nucleare. Il leader ucraino ribadisce la necessità delle sanzioni internazionali verso la Russia, considerate l’unica vera arma contro il terrorismo e in grado di impattare direttamente l’economia russa.