L'invalidità civile non riguarda solamente le prestazioni economiche a chi ne ha diritto. Esistono anche benefici non monetari, correlati al grado di invalidità assegnato a una persona. La recente Legge di Bilancio 2023 ha introdotto e modificato alcune di queste misure, particolarmente per coloro con un tasso di invalidità superiore al 75%. Tutte le agevolazioni previste.
La Costituzione italiana pone l'accento su un approccio solidaristico, assicurando uguaglianza di trattamento per tutti. Ciò significa che le persone con esigenze diverse dovrebbero ricevere attenzioni diverse, garantendo protezioni maggiori a coloro con gravi handicap.
Per ottenere il riconoscimento di una riduzione del 75% della capacità lavorativa e quindi accedere ai benefici correlati, è necessario avviare una procedura specifica presso l’Inps. Per ottenere il riconoscimento, è necessario inviare una certificazione medica telematica e rispettare i tempi previsti per la presentazione della domanda. Ecco quali sono, in sintesi, le agevolazioni previste per chi ha un grado di invalidità civile pari o superiore al 75%.
Basandosi sulla gravità e l'entità della menomazione, l'invalidità civile è suddivisa in:
A seconda del contesto lavorativo dell'individuo, esistono due diverse pensioni legate all'invalidità:
Ecco quali sono le principali agevolazioni nel 2023 previste per chi è invalido civile:
In base alla percentuale di invalidità riconosciuta, i benefici possono variare. Sotto il tasso del 33% non sono previste agevolazioni, che invece partono da quando il tasso di invalidità è pari o superiore al 34%. A partire dal 34%, infatti, sono previsti benefici come la fornitura gratuita di protesi e ausili, che però devono risultare coerenti con la patologia descritta sul verbale. Qualche esempio: calzatura su misura, carrozzine, busti, protesi per gli arti, apparecchi acustici, etc.
Al raggiungimento del 46%, si ha accesso all’iscrizione alla lista per il collocamento obbligatorio, dalla quale i datori di lavoro con aziende con oltre 15 dipendenti possono attingere per adempiere agli obblighi di assunzione degli invalidi.
A partire dal 51%, è prevista la possibilità per i lavoratori di richiedere un congedo straordinario retribuito per cure dalla durata di 30 giorni, che possono anche essere non consecutivi (serve comunque la richiesta del medico curante e l’autorizzazione ASL).
Proseguendo, con una percentuale di invalidità del 67% si ha diritto a esenzioni e agevolazioni varie, come l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario e le agevolazioni per il ticket del trasporto pubblico locale, così come la riduzione del canone telefonico e l’esenzione dalla reperibilità della visita fiscale Inps.
A partire dal 74% si ha diritto a un assegno mensile erogato dall’Inps, mentre dal 75% i lavoratori possono avere una maggiorazione dell’anzianità per due mesi ogni anno fino a un massimo di 5 anni.
Infine, al 100% si ha diritto della pensione di inabilità Inps, mentre con il riconoscimento della non autosufficienza subentra anche il riconoscimento del diritto all’indennità di accompagnamento.