Tanto rumore per nulla. Moni Ovadia resta direttore del Teatro comunale di Ferrara "Claudio Abbado". L'intellettuale aveva annunciato le dimissioni un paio di settimane fa dopo le polemiche sulle sue opinioni sul conflitto tra Israele e Hamas. Alla fine il consiglio di Amministrazione del Teatro non le chiederà e Ovadia non le formalizzerà. A Tag24.it il direttore racconta l'epilogo di questa vicenda.
Moni Ovadia da sempre favorevole alla causa palestinese era finito nell'occhio del ciclone qualche giorno fa dopo che alcuni esponenti di Fratelli d'Italia hanno chiesto le sue dimissioni, inizialmente Ovadia aveva deciso di lasciare la carica di direttore per tutelare il teatro, così a Tag24.it, aveva spiegato in esclusiva. Oggi, martedì 31 ottobre 2023, il Consiglio d'Amministrazione del Teatro ha sottolineato che non c'è alcuna materia per chiederle, ma anche per parlarne. Nelle scorse settimana l'attore e scrittore ha già parlato a Tag24 riguardo alla vicenda del Teatro di Ferrara.
"Il CdA è l'unico organo sovrano a decidere sul teatro e ha detto che non c'è materia per chiedere le dimissioni. Sono contento di questa scelta, non mi aspettavo nulla ma alla fine il Consiglio di Amministrazione ha deciso che le opinioni personali non sono materia per chiedere le dimissioni. Io vado avanti sereno, del resto a inizio giugno ci saranno le elezioni comunali a Ferrara noi formalmente scadremo...io ho presentato le dimissioni perché avevo paura che il Teatro subisse conseguenze e ho preferito pagare io le possibili conseguenze che farle pagare agli altri"
"Ho lavorato benissimo a Ferrara, l'amministrazione-sindaco, vicesindaco ed assessore alla Cultura- sono sempre stati solidali con me. Io non ho mai lavorato con tanta autonomia, rispetto ed affetto e non avevo ragione per lasciare. Rimango volentieri poi si vedrà, la vita è imprevedibile".
"Non voglio dire nulla, le opinioni non sono materia per le dimissioni. Io quando parlo mi esprimo a titolo personale non come direttore del teatro. Del resto credo di essere più conosciuto come Moni Ovadia che come direttore del teatro"
"Non mi aspetto niente da nessuno, ringrazio perché son esprimere il sentimento della gratitudine. Sgarbi è sempre stato con me anche se mi ha criticato per le mie opinioni ma non ha mai tirato in mezzo il teatro e mi ha sostenuto. Ribadisco che il CdA ha chiuso la questione dicendo che non c'è materia per le dimissioni"
"Parlando a titolo personale, come cittadino Moni Ovadia e militante per i diritti le dico: questi gesti delle bandiere lasciano il tempo che trovano. E' stato sbagliato metterla ed è stato sbagliato ed inutile strapparla...questi gesti non danno nulla se non materia per i media. Mai un popolo è stato liberato bruciando bandiere? Non posso entrare in chi l'ha posta né a chi l'ha tolta. Io difendo sempre gli oppressi e gli oppressi sono il popolo palestinese...questa è la mia vocazione da quando avevo 8 anni e ho preso le parti di un ragazzino calabrese che alcuni compagni volevano escludere da una partita di calcio. La mia cultura ebraica mi ha insegnato questo, siccome noi ebrei non abbiamo un papa un mio amico mi disse una volta 'Ognuno per sé, Dio per tutti'. Io essendo non credente faccio 'Ognuno per sé', non rappresento nessuno ma ho ricevuto tantissima solidarietà poi ribadisco l'amministrazione della città di Ferrara ancorché leghista nella persona del sindaco, del vicesindaco e assessore alla Cultura mi ha dato non solo solidarietà ma grande affetto e rispetto"