Da terzino sinistro adattato, a centrale affidabile ed arcigno. Thomas Manfredini ha vissuto praticamente due carriere, anzi tre se si considera quella da allenatore iniziata ormai da circa un anno. Con l’Atalanta uno dei momenti più alti ed importanti della sua vita. Sei stagioni alla Dea, squadra di cui è stato anche capitano. Per commentare il big match dell’undicesima giornata di campionato, Atalanta-Inter, Manfredini è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Mancano pochi minuti al fischio di inizio, Atalanta e Inter stanno per scendere in campo. È un big match che può dire tanto al campionato. Da una parte la squadra di Inzaghi insegue l’ennesima vittoria, contro una diretta concorrente, in questa stagione. Dall’altra la Dea vuole dimostrare di essere all’altezza delle grandi. In casa, a Bergamo, Gasperini sa di poter riuscire a fermare i nerazzurri. Per commentare Atalanta-Inter, Manfredini, che con la Dea ha vissuto stagioni importanti dal 2007 al 2013, è intervenuto in esclusiva a tag24.
Manca pochissimo all’inizio di Atalanta-Inter. Che partita sarà secondo te?
Mi aspetto una grande partita, sono due squadre che giocano un gran calcio. Sarà un match disputato a viso aperto. L’Atalanta deve stare attenta perché l’Inter è la squadra più forte del campionato, ma sono sicuro che la squadra di Gasperini potrà mettere in difficoltà i nerazzurri. Se La Dea è in forma può creare problemi anche alla prima in classifica.
A proposito di classifica, se l’Atalanta riuscisse a vincere si porterebbe addirittura a meno 3 dall’Inter. Questa squadra può sognare in grande?
Penso che grandi calcoli questa squadra non li dovrebbe fare. In questi anni l’Atalanta ha dimostrato di poter vincere con tutti. Sarebbe solo un’ulteriore prova della loro forza. Dentro di me c’è un grande cuore atalantino e mi auguro che i ragazzi di Gasperini possano fare questa piccola, grande impresa ed ottenere una vittoria che sarebbe importantissima.
In queste prime 10 giornate però i nerazzurri hanno dimostrato di avere anche qualche punto debole. Cosa serve per battere l’Inter?
Sicuramente la Dea dovrà fare una grandissima partita per portare a casa il massimo risultato e comunque potrebbe non bastare. Serve infatti che l’Inter non faccia la sua partita migliore. La squadra di Inzaghi dovrebbe rendere qualcosina meno del 100%. A livello di organico c’è poco da fare, sono superiori. Per vincere, l’Atalanta deve fare il massimo e sperare che loro non siano in piena forma. La differenza sta tutta qui.
In casa Inter ci sono tanti talenti, ma a chi dovrà fare maggior attenzione la Dea?
Gasperini gioca a uomo e penso che quello che potrebbe mettere più in difficoltà la difesa è Thuram. Ha corsa, velocità e per chi dovrà marcarlo sarà un compito davvero difficile. La cosa che mi fa ben sperare però è che in questi anni l’Atalanta ci ha abituato anche a grandi imprese, speriamo che sia uno di quei giorni.
In casa Atalanta invece c’è uno Scamacca in grande forma. Può essere lui l’uomo in più?
Lo spero vivamente, anche se per me il giocatore fondamentale per l’Atalanta resta Koopmeiners. Con lui e con un attaccante in forma, può succedere di tutto. L’Inter deve stare attenta, perché Scamacca è in vena realizzativa, sta bene. Ai difensori nerazzurri serviranno quattro occhi e non due.
A prescindere dalla sfida di questa sera, a cosa deve ambire l’Atalanta?
Penso che la zona Champions e più in generale l’Europa siano alla portata di questa squadra. Poi ci saranno da mettere in conto infortuni ed energie spese per le competizioni europee. Sono aspetti che non possono essere sottovalutati in nessun modo e che nell’arco di una stagione possono influire in positivo o in negativo. In base a questo il campionato potrebbe diventare straordinario o restare semplicemente buono, ma non ottimale.
Gasperini siede ormai sulla panchina dell’Atalanta da tanti anni e puntualmente sentiamo dire che sarà l’ultimo perché non può avere più gli stessi stimoli. Che ne Pensi?
Quello tra l’Atalanta e mister Gasperini è un matrimonio esaltante. Penso e spero che possa durare ancora per tanto, tanto tempo. Lui ha trovato il suo ambiente ideale, come era a Genova nei primi anni e dall’altro lato Bergamo ha trovato una grande guida. È tornato a far sognare i tifosi come non succedeva da una vita, gli va dato il giusto merito.