Sembra essere ormai sempre più evidente come l'Unione Europea non riuscirà a soddisfare le richieste dell'Ucraina riguardo l'invio di armi. Nello specifico, il riferimento va al milione di munizioni promesse entro marzo 2024. La conferma di un invio che di fatto non avverrà arriva da più parti.
Le prime dichiarazioni in tal senso sono del ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, da sempre tra i paesi a sostegno dell'aiuto ucraino (anche in virtù della posizione geografica della Lituania).
Dello stesso avviso pare il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius. Anche in questo caso, la dichiarazione è stata fatta senza usare giri di parole:
Questo, di fatto, in aperta contraddizione con quanto dichiarato a inizio estate dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. In quel frangente, tuttavia, aveva già spostato di alcuni mesi il termine della consegna.
Sembra però essere di avviso diverso il commissario al Mercato Interno Ue, Thierry Breton. In particolare, l'uomo fa riferimento al fatto che l'Unione europea avrebbe la capacità produttiva di produrre un milione di pezzi entro l'anno, mancherebbe però la volontà.
Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky attende gli aiuti dagli alleati europei ma nel frattempo gli attacchi russi non accennano a diminuire. Nella notte è stata colpita la regione del Donetsk: per ora si parla di un morto e 2 feriti ma le operazioni erano ancora in corso alle prime luci dell'alba.
Per rinvigorire quello che è il morale delle truppe ucraine, lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha diramato il bollettino di aggiornamento riguardo le perdite ingenti russe in oltre un anno di guerra. Nello specifico, Kiev parla di oltre 310mila soldati russi morti nel corso delle operazioni. A questi si aggiungono oltre 5377 carri armati e più di 10mila veicoli corazzati.