Napoleone di Kubrick? Una splendida chimera destinata a rimanere tale, un sogno mai realizzato che, in parte, sta riprendendo vita oggi, a pochi giorni (il 23 novembre) dall'uscita nelle sale di tutto il mondo del "Napoleon" di Ridley Scott interpretato da Joaquin Phoenix, già in odore di Oscar. Quanto andò vicino a realizzarlo il regista? Cosa gli impedì di riuscirci? Quali attori aveva pensato di coinvolgere nel progetto? Ecco cosa si sa di questo kolossal fantasma del padre artistico di "Arancia meccanica" e "Shining".
In queste settimane il mondo è stato nuovamente invaso da Napoleone. Non con un prodigioso esercito ma attraverso il mastodontico lancio globale del nuovo film di Ridley Scott sull'affascinante condottiero francese che è anche riuscito a ricoprire l'Arco di Trionfo a Parigi con una grande locandina a tema. Eppure l'idea di raccontare la vita e le gesta dello stratega corso era già venuta a Kubrick che, al progetto, lavorò addirittura per tre anni! Le ragioni per cui, secondo lui, il personaggio storico meritasse un lungometraggio le ha spiegate con queste parole in questa nota intervista:
Chiunque abbia anche solo annusato il cinema di Kubrick sa quanto queste motivazioni fossero solide. Talmente tanto che il cineasta iniziò a pensare chi coinvolgere.
Il Napoleone di Kubrick iniziò a prendere forma quando il regista ipotizzò di chiamare Marlon Brando come protagonista. Il nome sfumò a causa del film "I due volti della vendetta" che lasciò perplesso il creatore di "2001 Odissea nello spazio" e lo fece virare verso Jack Nicholson, appena apprezzato in "Easy Rider". Per il ruolo di Giuseppina il nome che uscì fu altrettanto eclatante: Audrey Hepburn. Tuttavia lo storico volto di "Colazione da Tiffany" nel 1969 lesse la prima stesura del copione senza, però, restarne particolarmente colpita.
Perché non fu mai realizzato il film su Napoleone di Kubrick? La risposta va cercata nel 1971, quando alla MGM cambia la gestione ai piani alti e sale al potere l’imprenditore alberghiero Kirk Kerkorian. Il senso pratico dell'uomo giocò a sfavore dell'opera. La sceneggiatura era considerata elefantiaca, l’ipotesi di un film in due parti era fuori discussione per quell'epoca e non si vedeva un buon margine di guadagno. Alla fine il Maestro ripiegò su un meno pretenzioso "Barry Lyndon" e questa pagina della storia del grande cinema dovette aspettare il 2023 e Ridley Scott per essere scritta.
La sensazione degli esperti della biografia kubrickiana è che, ai giorni nostri, Napoleone sarebbe diventato una serie da piattaforma, non per questo meno epocale e meno degna di valore artistico.