Si sono tenute nella giornata di ieri le elezioni legislative in Olanda: da incognita, l'estrema destra è diventata una grande certezza. Si è ufficialmente chiusa l'epoca di Mark Rutte e si apre, così sembra perlomeno, quella di Geert Wilders.
L'uomo porta avanti una linea intransigente nei confronti di alcuni temi, tra tutti l'islam, non solo radicale: "no ai migranti, no alle scuole islamiche, no al Corano e no alle moschee". Un risultato che non può non mettere in allarme anche Bruxelles, dal momento che le prossime elezioni europee sono ormai dietro l'angolo (si vota nel 2024).
Il leader del Pvv ha raddoppiato i consensi rispetto alla tornata elettorale del 2021: dai 17 seggi conquistati due anni fa, ora viaggia verso il traguardo dei 35. Wilders ha esultato con i suoi quando lo spoglio del voto si muoveva verso la sua vittoria e ha ribadito di non poter essere più ignorato.
Riguardo però l'effettiva formazione del governo, la strada è in salita. Non è infatti scontato trovare appoggi e lo ha dimostrato nel recente passato lo stesso Rutte, che impiegò 271 giorni per costituire il governo.
Alcuni esponenti del governo attuale, come la ministra della Giustizia Yesilgoz, aveva già escluso a priori un suo supporto a Wilders. Restano spiragli di collaborazione con Omtzigt (definibile centrista) e Timmermans (ex vicepresidente della Commissione europea).
Tanti i partiti e i leader che si sono congratulati con Wilders per il successo ottenuto. Tra questi Matteo Salvini, leader della Lega, ministro e vice presidente del Consiglio, che ricorda l'appuntamento di inizio dicembre anche con il politico olandese:
Endorsement anche dal premier ungherese Viktor Orban, che si congratula tramite un post su X e spera di trovare nell'Olanda un potente alleato in Europa: