Polemica aperta intorno al film di Paola Cortellesi "C'è ancora domani", che tratta un tema scottante e di grande attualità in questi giorni come la violenza domestica e ha già incassato venti milioni di Euro, oltre a un giudizio complessivo assai positivo. Il dibattito non ruota (purtroppo) sull'argomento trattato, che pure scuote coscienze pur scatenando qui e là leoni e micioni da tastiera vari, bensì sui contributi statali. Ecco: "C'è ancora domani" non ne ha ricevuti, piazzandosi anzi al cinquantunesimo posto (su 51...) tra le opere che richiedevano appunto finanziamenti.
Niente male lo scontro politico che ne è venuto fuori. Anzi, nessuno scontro, perché il ministero della Cultura guidato da Gennaro Sangiuliano si è già affrettato a precisare date e nomi. Nell'articolo di denuncia pubblicato stamani su "Repubblica" è specificato che la bocciatura sia arrivata nel 2022, è noto a tutti che la bocciatura sia arrivata nel 2022, e, in una nota pubblica oggi, il "Mic" tiene ad aggiungere:
Commissione "nominata da Franceschini" (ossia dal precedente titolare del dicastero), si legge nel titolo del comunicato (stranamente non nel testo della nota stessa).
"C'è ancora domani" è l'opera prima da regista di Paola Cortellesi presentata alla Festa del Cinema di Roma ed è prodotta da Wildside. Raggiunta telefonicamente da Tag24, la casa di produzione ha manifestato l'intenzione di non rilasciare commenti sulla vicenda, "come da policy aziendale".
Secondo la Commissione, quello di "C'è ancora domani" sarebbe
I tanti, tantissimi spettatori e le tantissime spettatrici che hanno visto il film con la stessa Cortellesi e Valerio Mastandrea, e che lo vedranno in Italia e all'estero, grazie alla (massiccia) distribuzione già organizzata ben oltre i nostri confini, sapranno confermare o smentire l'impressione.