10 anni e 8 mesi di carcere: questa la condanna inflitta ad un 43enne della provincia di Taranto per gli abusi ai danni della nipote di 7 anni. L'accusa è di violenza sessuale aggravata.
A emettere la sentenza la giudice Fulvia Misserini, al culmine delle indagini coordinate dal pm Francesca Colaci. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 12 anni di reclusione.
La pena comminata all'uomo è dunque leggermente più lieve, ma a quest'ultimo toccherà risarcire le parti civili. L'ammontare dei danni verrà stabilito in sede civile.
L'accusato avrebbe approfittato dell'assenza dei genitori della piccola, impegnati col lavoro o, per un periodo, ricoverati in ospedale. Rimasto solo in casa con la nipote, che oggi ha 10 anni, la violentava.
Una volta terminati i soprusi, avrebbe anche minacciato la vittima di non raccontare nulla dell'accaduto, "altrimenti sarebbero successe cose brutte". Poi, però, un giorno la madre della bambina si è accorta che qualcosa non andava. Lei mostrava un senso di distacco e freddezza nei confronti del parente.
E così, la mamma ha chiesto alla sorella maggiore di aiutarla ad indagare. Con lei, la sorellina si è pian piano aperta, raccontando l'orrenda versione dei fatti. E così è subito scattata la prima denuncia alle forze dell'ordine, culminata con le manette ai polsi del 43enne.
Nel corso di un incidente probatorio, la vittima ha fornito la propria testimonianza al pm, raccontando la sua agghiacciante verità. Dinanzi al giudice, la ragazzina ha ripercorso quei momenti risalenti a circa tre anni prima.
Negli ultimi tempi, in Italia, altri due individui sono stati arrestati per reati analoghi. A Potenza, uno zio 18enne è finito in manette per aver abusato della nipote 13enne. Qualche settimana prima, nel Foggiano, la condanna di un 70enne che ha violentato le nipoti per diversi anni.