Inizia a studiare danza all'età di 14 anni e a 19 vince il suo primo Campionato italiano di latino americano. Atleta professionista e insegnante di danza, Stefano Oradei è uno dei ballerini più importanti del panorama nazionale. Ex volto di ‘Ballando con le Stelle’, per anni è stato uno dei protagonisti del programma di intrattenimento, condotto su Rai1 da Milly Carlucci. Oltre alla danza però, Stefano coltiva altre passioni, come quello per il mondo radiofonico e per il calcio. Noto tifoso biancoceleste, per commentare il momento della Lazio, Oradei è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La Lazio continua a non brillare e l'ultima sconfitta, arrivata in casa contro l'Inter, sembra aver lasciato qualche scoria di troppo. L'allenatore, Maurizio Sarri, non è più esente da critiche e c'è chi parla di spogliatoio spaccato. La stagione, arrivata ormai quasi alla prima metà, può ancora essere ripresa, ma servirebbe una svolta immediata, sia sul piano del gioco che dei risultati. Intanto la Champions, che ha rappresentato l'unica ancora di salvezza di questa prima parte di stagione, ora mette davanti ai biancocelesti la corazzata Bayern Monaco. E dall'Arabia Saudita tornano a suonare sirene di mercato che vedrebbero coinvolti calciatori di grande peso, come Immobile e Felipe Anderson. Per commentare il momento della Lazio, Oradei, ballerino professionista e noto tifoso biancoceleste, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Continua il momento no della Lazio che esce tra i fischi dell'Olimpo dopo la sconfitta con l'Inter. Come si esce da questa crisi?
"Da questa situazione se ne esce solo trovando i responsabili. È troppo facile dire che si tratta soltanto di mancanza di concentrazione, perché è una cosa che va avanti da troppo tempo. Ogni giorno sentiamo parlare di carattere che manca all'interno della squadra, ma è evidente a questo punto che deve esserci qualche colpevole, qualcuno che non ci mette la giusta grinta. Se ci sono calciatori che non hanno queste caratteristiche nel DNA, devono essere sostituiti e cambiati. Gli addetti ai lavori e soprattutto il mister ne saprà sicuramente più di me, ma quello caratteriale e mentale è un aspetto che non può essere sottovalutato. Poi viene l'aspetto tecnico e tattico. A volte però la Lazio ha perso punti anche con squadre molto più deboli, sulla carta, di lei. Sono almeno 11 punti persi con squadre inferiori, e questo dipende solo dalla testa".
In Champions la Lazio pesca il Bayern. Gara proibitiva?
"Con il Bayern il ricordo non è piacevole. L'avrei evitata, tra tutte, anche perché è una squadra ostica e che gioca un calcio particolare. Non è spumeggiante ed entusiasmante come può essere il Real Madrid, ma è fortissima. È chiaro che la Lazio non è stata fortunata e non sono contento, ma è altrettanto vero che dobbiamo sfruttare il momento, perché i tedeschi non sono più la schiacciasassi che erano fino a qualche tempo fa. In Bundesliga c'è anche il Leverkuaen che gli sta dando fastidio e noi dovremo giocarci al massimo una partita così importante"
Hai ancora fiducia nei confronti di mister Sarri?
"Nei confronti di Sarri c'è piena fiducia, perché è un mister che ama il calcio di un certo tipo ed è un maestro. È il giusto mix tra il gioco di un tempo e il calcio moderno ed è un allenatore che tutti apprezzano nell'ambiente. Delle défaillance però ci sono soprattutto al livello mentale, perché se la squadra non risponde qualche errore vuol dire che lo sta commettendo anche lui. Io continuo a dargli grande fiducia, mi è arrivato anche il momento di fare il salto di qualità. Lo scorso anno con questa squadra è riuscito a fare un miracolo sportivo, ma questo doveva essere l'anno della conferma e della consacrazione. Invece non sta reggendo botta, sia a causa del calendario che è stato sicuramente difficile, sia a causa delle energie sprecate in Champions. Qualche scelta poteva farla in maniera diversa, e qualche colpa ce l'ha anche lui".
L'Arabia Saudita potrebbe farsi di nuovo avanti per Felipe Anderson e Immobile. È arrivato il momento di fare una rivoluzione vera e propria e ripartire, magari dal mister e dai giovani?
"Ho sentito parlare dell'Arabia Saudita ed è chiaro che i soldi farebbero comodo a tutti. La società però con Castellanos non ha preso un vero e proprio sostituto di Immobile, ma uno che può farlo respirare di tanto in tanto. Per consentire a Ciro di partire bisognerebbe prendere un attaccante che ti assicura venti gol a stagione e per questo andrebbero spesi soldi importanti. Se queste cessioni servono a fare una rivoluzione drastica sarei d'accordo, ma poi servirebbero calciatori funzionali. Uno come Berardi ad esempio avrebbe fatto molto comodo. Ciro non può essere venduto in modo così leggero perché è anche una bandiera e in Champions ha dimostrato di poter fare ancora la differenza con la sua esperienza. Per Felipe Anderson invece è un discorso diverso, lo ammiro ma è troppo discontinuo".
Società, squadra, nuovi acquisti, allenatore, in percentuale come dividi le responsabilità per questa stagione?
"Nell'individuare le responsabilità parto dalla società e soprattutto dalle scelte di mercato. Servivano giocatori pronti e invece sono stati presi i calciatori di qualità, ma a cui serve tempo. Berardi o Frattesi avrebbero fatto la differenza. Il 70 per cento della colpa però, per quel che mi riguarda, va alla squadra. Un calciatore, un professionista, con gli stimoli giusti deve saper dare il massimo. In Champions la Lazio lo ha fatto, ma poi non puoi perdere a Salerno, in quel modo".
Undicesimo posto in classifica, e siamo quasi al giro di boa. La Lazio può ancora ambire a un posto in Champions? È quello l'obiettivo stagionale?
"Vado controcorrente e dico che se la Lazio non è in grado di lottare per un posto in Champions, allora meglio non ambire neanche all'Europa League. Si potrebbe pensare a un anno di ripartenza, in stile Juventus. È chiaro che sarebbe una strategia drastica, ma vendendo uno o due calciatori si potrebbe fare una vera e propria rivoluzione e pensare di ripartire il prossimo anno, aprendo un ciclo. A questa squadra servono innesti importanti e se dovessi rinunciare rinuncerei a tutto, pur di ripartire e ricominciare da capo il prossimo anno".