Clima politico rovente in Francia riguardo la legge sull'immigrazione, emanata con uno stretto margine nel parlamento francese oggi 20 dicembre. Il presidente Emmanuel Macron ha partecipato ad un dibattito televisivo per spiegare alla popolazione francese le ragioni della difesa di una legge che ha portato alle dimissioni del Ministro della Salute.
Macron non rinuncia alla legge e respinge le accuse di aver sfruttato l'astensione del Rassemblement National di Marine Le Pen. Il presidente francese annuncia: "C’è più pressione migratoria sul nostro Paese oggi rispetto a dieci anni fa. L’elettorato popolare è per questa legge".
C'era molta attesa riguardo l'intervento televisivo che Emmanuel Macron, presidente francese, aveva in programma nella serata di oggi 20 dicembre. Insieme ad alcuni suoi ministri e di fronte a Marine Le Pen, leader della principale opposizione di estrema destra, Macron ha voluto dire la sua su una legge che regola l'immigrazione in Francia molto contestata.
Un elemento importante della legge è che le erogazioni di sicurezza sociale per gli stranieri saranno ora legate a cinque anni di presenza in Francia o a 30 mesi per coloro che hanno un lavoro. È inoltre possibile stabilire quote di migrazione e sono previste misure per la privazione della cittadinanza francese per quei detenuti con doppia nazionalità.
Misure che alcuni membri dell'attuale governo hanno considerato molto securitarie ed eccessivamente punitive nei confronti delle persone che immigrano in Francia. Un tema che alla luce anche dell'ultimo attentato avvenuto agli inizi di dicembre è particolarmente sentito fra la popolazione transalpina.
Il Ministro della Salute, Aurélien Rousseau, si è dimesso, costringendo Macron a dire che l'esecutivo non subirà alcun scossone, anzi ha affermato:
L'obiettivo della legge, per Macron, è fornire gli strumenti di integrazione a quelle persone che scelgono di trasferirsi in Francia o che il paese sceglie di accogliere. Rivolgendosi ai propri elettori Macron ha detto:
Il presidente francese fa proprio quell'armamentario di argomenti propri di una parte di elettori, anche di destra, che cercano modi di controllare i propri confini riguardo fenomeni che esulano da un singolo paese e coinvolgono fattori economici, politici, geografici, climatici, ecc.
L'unico cruccio per Macron è che nel testo finale, inasprito anche per la battaglia parlamentare fra Rassemblement National e Les Verts, siano rimasti coinvolti anche gli studenti stranieri, che per il presidente la Francia deve continuare ad accogliere nei propri istituti.
Macron infine dedica un passaggio al partito di Le Pen, che pure spinge per avere un ruolo di peso nelle sue decisioni: