Roma, la mancata proroga del decreto crescita potrebbe costare caro. I club italiani in generale sono in difficoltà, non potranno più usufruire degli sconti fiscali e le agevolazioni sugli stipendi per il tesseramento di giocatori provenienti dai campionati stranieri, e dovranno trovare quanto prima una soluzione per poter riuscire a far fronte a questo grosso dettaglio. Secondo quanto riportato da Skysport la Roma sarebbe il secondo club ad aver più risparmiato grazie a questa formula con 22,25 milioni di euro, dietro solo al Milan con 22, 45 milioni, seguono poi Inter a 14,9, Juve a 12,4 e Napoli a 11,85. All'ultima posizione la Lazio con 7,8 milio di euro.
Questo cambio potrebbe compromettere il proseguo del rapporto con Josè Mourinho e anche il riscatto di Romelu Lukaku. Gli ingaggi del portoghese e belga sono decisamente alti e a far scattare l'allarme è stato Claudio Lotito che si è detto contrariato alla fine del decreto crescita:
Sulla fine del decreto crescita ne ha parlato anche Tiago Pinto nel prepartita nel prepartita della sfida con la Juventus:
Questo cambio potrebbe influire molto pure sul mercato di gennaio, sessione di mercato che secondo molti poteva vedere la Roma come una delle principali protagoniste:
Il dirigente giallorosso ha voluto non rispondere nello specifico sulle domanda collegate al futuro di Josè Mourinho. Conti alla mano per la Roma non sarà facile confermare l'ex Real Madrid, il portoghese prende il secondo stipendio più alto della Serie A per un allenatore (sette milioni all'anno) dietro solo a Massimiliano Allegri e davanti a Simone Inzaghi (5,5 milioni). Delle cifre non semplici da portare avanti per un club attento alla casse come quello capitolino, stesso discorso invece per quanto riguarda Romelu Lukaku che a fine stagione rientrerà a Londra dopo la fine del prestito secco nella capitale.
Il club di Friedkin si potrebbe trovare a pagare ad alto prezzo sia nel cartellino che nell'ingaggio per una punta di trentuno anni e soprattutto senza l'aiuto del decreto crescita i costi potrebbero diventare ancora più proibitivi.