09 Jan, 2024 - 19:01

Coppa d'Africa, Mpasinkatu: "Edizione con tanto talento. Occhio alle outsider"

Coppa d'Africa, Mpasinkatu: "Edizione con tanto talento. Occhio alle outsider"

La Coppa d'Africa si avvicina, ma cercare di capire chi possa essere la reale favorita della kermesse africana che avrà inizio il 13 gennaio è impresa ardua, anche per Malu Mpasinkatu. Il noto direttore sportivo è sicuro, la 34esima edizione del torneo è quello con maggior talento visto fino ad ora.

Intervenuto nella trasmissione "A Tutto Sport" su CusanoNews7, Mpasinkatu ha anche lanciato il monito: "Attenzione alle outsider, possono dire la loro".

Coppa d'Africa, le parole di Malu Mpasinkatu

Edizione numero 34 con una certezza: la Coppa d'Africa metterà in mostra il meglio che il continente nero possa offrire. Un discorso che può diventare più ampio secondo Malu Mpasinkatu al netto delle nazionali favorite, visto che molte possono essere le sorprese.

D: Cosa ci dobbiamo aspettare da questa Coppa d’Africa?

R: Vedere come il calcio africano sia diventato molto equilibrato. Starei molto attento specialmente alle nazionali emergenti, mi piace che l’Africa dia possibilità anche a molti giovani di talento di mettersi in mostra. Occhio alla Guinea Bissau che esordirà con la Costa d’Avorio, è una squadra alla seconda partecipazione consecutiva alla kermesse. Mister Candè sa far giocare bene la squadra. Anche la Mauritania, se ne parla poco ma si qualifica per la seconda volta ed è una bella cosa, così come Mozambico, Namibia, Gambia; potrebbero uscire giocatori protagonisti per questa Coppa d’Africa.

D: È l’edizione della Coppa d’Africa con maggior talento?

R: Assolutamente sì, è anche la Coppa d’Africa del tatticismo. Perché il paradosso di questa manifestazione è che molti giocatori vengono tacciati di giocare troppo all’europea, mentre storicamente la Coppa d’Africa è un calcio di fantasia, meno tattico e più tecnico, mentre l’edizione precedente ha portato in auge partite più bloccate, e in Africa non piacciono. Ma giocando in Europa è difficile poter cambiare modo di giocare. Il livello comunque è molto alto in vista di questa edizione.

D: Tanti calciatori africani in Europa. Vuol dire che il continente nero sta crescendo sempre più da questo punto di vista?

R: Certamente, molte sono le nazionali che magari non hanno nomi altisonanti ma che però si fanno rispettare eccome. Il fatto che ci siano parecchi giocatori indigeni significa che il livello africano cresce sempre più.

Lotta per il titolo

La domanda sorge spontanea come sempre: chi sarà la favorita del torneo? Difficile rispondere secondo Malu Mpasinkatu.

D: Chi sono i favoriti?

R: Non saprei rispondere con esattezza, ma possiamo fare un’analisi. Secondo me ci sono sei possibili candidate alla vittoria finale. Parto dalla Costa d’Avorio che ha una squadra di tutto il rispetto, forse con il centrocampo più forte di tutte le altre, in più avanti ha anche Haller che può dire la sua, così come Kouame. Poi c’è il Senegal di Manè, anche se non ci sarà Dia infortunato. Poi cito il Marocco, la squadra africana protagonista del Mondiale in Qatar. Una degna rappresentate per il calcio africano, e vorrà sicuramente vincere, se non succederà si preparerà per mettere le mani sul prossimo torneo (nel 2025) e i marocchini sognano di vincerlo perché sarà il paese organizzatore.

D: Le altre?

R: Come quarta cito la Nigeria, con un attacco di fuoco. Osimhen,Boniface, Chukwueze, Lookman, Sadiq, sono grandi nomi. Poi c’è l’Algeria, squadra esperta e scorbutica, che a fari spenti può arrivare fino in fondo; il Camerun dei leoni indomabili, ma mancherà Choupo-Moting. Infine, l’Egitto di Salah. La metto come sesta perché ultimamente la squadra ha avuto momenti di difficoltà, però è la squadra che è riuscita ad arrivare a giocarsi l’ultima volta la finale con il Senegal. Non scordiamoci che è la nazionale con più coppe d’africa vinte.

D: Possibili outsider?

R: Il Ghana, squadra che sembra un’eterna incompiuta, talentuosa ma che nei momenti topici un po' si perde. Cito anche il Mali con tanti giovani interessanti, come la Guinea che quest’anno può dire la sua. Anche il Congo, che sornione può fare bene. Sono quelle squadre che magari non hanno i riflettori puntati, ma che possono riservare parecchie sorprese.

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Andrea Mollas
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