Mattinata di confronti e riunioni per la Lega. Qualcuno sintetizza contrasti. Il leader Matteo Salvini raduna a Montecitorio i parlamentari del Carroccio per parlare di Europa e Giustizia. Successivamente viene segnalata, e nel pomeriggio però smentita, una riunione con l'altro vicepremier, Antonio Tajani, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, forse per registrare accordi con Forza Italia e Fratelli d'Italia sul fronte elezioni regionali. L'argomento sta creando diverse spaccature nella maggioranza, in particolare intorno alla figura del leghista Christian Solinas, indicato da Salvini e i suoi per la presidenza della Sardegna; ruolo per il quale FdI propone invece il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu.
Per il resto, e come in occasione di ogni consultazione elettorale, è una girandola di nomi più o meno probabili, papabili, scartabili, dimenticabili. Al vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, reduce tra l'altro nei giorni scorsi da uno scambio acceso con gli alleati di Fratelli d'Italia, stamattina ne hanno sottoposti un bel po'. L'ex magistrato Palamara? "Non mi sembra una candidatura compatibile con il nostro partito. Tra l'altro è colpa sua se Salvini è a processo". Il generale Vannacci? "Ci piace. Per quello che dice e quello che scrive". L'ex senatore dei Cinque Stelle Paragone? "È lui il primo a escludere un apparentamento con noi e non c'è stata alcuna interlocuzione". E nella videointervista che segue, raccolta dall'inviato di Tag24 Michele Lilla, assicura: "Non litigheremo con Meloni e Tajani. A noi stanno antipatici solo Conte e Schlein". Ma soprattutto: "Per noi il centrodestra è un valore".
La Lega è dunque disponibile a rinunciare a Solinas? "È il governatore uscente della Sardegna e non vedo per quale ragione non dovrebbe essere confermato. La Sardegna non è la Sicilia, la Sicilia non è la Basilicata e la Basilicata non è l'Abruzzo. Si rivede tutto".
Il Carroccio potrebbe tuttavia tornare sui suoi passi in Sardegna qualora passasse il terzo mandato per i presidenti di regione. E qui fischiano le orecchie al veneto Luca Zaia. "La logica del baratto non ci fa impazzire. Zaia è il più bravo governatore in Italia e, se avesse a disposizione un terzo mandato, faremmo un buon servizio al Veneto e a quelle regioni che hanno bravi governatori impossibilitati però a ricandidarsi. Non capisco perché i ministri possano svolgere i propri incarichi per un numero illimitato di mandati e i governatori solo per due".
Dalla riunione con i parlamentari citata in apertura, invece, Salvini esce con una nota che fa così:
Il ministro dei Trasporti ha parlato anche della necessità della riforma della Giustizia. Domani, 12 gennaio, a proposito sarà a Palermo per l'udienza del processo Open Arms.