Classe 2002, 22 anni da compiere il prossimo 6 maggio e la consapevolezza di essere a buon punto, ma di poter crescere ancora. Flavio Cobolli è una stella nascente per il tennis italiano e non ha nessuna intenzione di fermarsi, nè di porre limiti ai suoi sogni. Nato a Firenze, ma romano d'adozione e romanista fino al midollo, ha sfiorato la carriera da calciatore, militando nel settore giovanile giallorosso, prima di capire che era la racchetta il suo più grande amore. Tanti sacrifici, tanto lavoro che ora inizia a dare i suoi frutti. Il tennis gli sta cambiando la vita e Cobolli, che si sta giocando al massimo delle sue forze gli Australian Open, sorprendendo tutti gara dopo gara, ha raccontato il suo amore per questo sport, e per la Roma di Daniele De Rossi, in esclusiva a Tag24.
Per il tennis in Italia è un momento straordinario e continuano a nascere talenti. Flavio Cobolli è l'ultimo della lista, su cui si sono accesi i riflettori. A Melbourne sta sognando in grande, e non ha nessuna intenzione di abbassare l'asticella. Quella vinta contro Kotov poteva essere la partita della svolta, e così è stato. Gli sono serviti quattro set per portare a casa il match e conquistare il terzo turno degli Australian Open. Ora nel mirino c'è il prossimo impegno, quello con De Minaur. Che questo ragazzo avesse talento, era già chiaro agli appassionati di questo sport, ma ora il giovane romano sta salendo il gradino più difficile. Vuole continuare a volare, a sorprendere e a crescere. Ha la voce stanca, ma felice Flavio, quando lo raggiungiamo al telefono. Il tennis da una parte, la Roma dall'altra, con la testa fissa agli Australian Open: Cobolli si racconta a Tag24.
Il sogno in Australia continua. Come ti senti e cosa ti aspetti dal futuro?
"Il sogno continua, ma devo ammettere che sono state cinque partite molto toste. Ho lavorato tanto per ottenere questo risultato, nulla è casuale. Dietro c'è un buon lavoro, che parte già dalla fine di stagione dell'anno scorso. Sto solo cercando di continuare su questa strada. L'anno scorso è stato molto lungo e forse questo mi ha aiutato a iniziare al massimo questa stagione. Non voglio pensare al futuro. Per ora sono tranquillo e voglio riuscire a mantenere questo stato d'animo. Mi giocherò partita per partita".
Torno al match contro Kotov, c'è stato un momento della svolta, in cui hai capito di averlo in pugno?
"Quella contro Kotov era una partita molto, molto difficile. Dopo la fine del primo set, o meglio ancora dopo il break del primo set, ho capito che potevo vincerla, lo sapevo. Ci ho creduto sempre di più. Avevo iniziato con un pò di tensione e avevo tantisssima stanchezza addosso, che derivava dalla gara precedente. Ho mantenuto la calma e sono stato bravo nell'ottimizzare tutte le piccole possibilità che il match mi ha dato. Alla fine è andata bene così!".
Il prossimo ostacolo si chiama De Minaur. Come si affronta?
"Ancora non ho parlato della partita con De Minaur, ma so bene che è un giocatore molto forte. E' un top 10, uno che ha battuto Nole qualche giorno fa. Sta giocando molto bene, è in gran forma e ha già giocato tante partite, con ottimi risultati e vincendo molto. Sicuramente sarà molto dura, ma posso affrontarla nel migliore dei modi. Devo solo continuare a giocare questo tennis. Io sono fiducioso e molto tranquillo, concentrato su quello che devo fare. So di potermela giocare alla pari, poi sarà il campo a dare le sue risposte. Io so solo che ce la metterò tutta per metterlo in difficoltà".
La stagione è iniziata alla grande, ma in cosa senti di poter ancora migliorare?
"Ho tantissime cose ancora su cui migliorare. Sto lavorando tanto sul servizio e negli ultimi match sta andando meglio. Tutto può aiutarmi a crescere. So che devo fare ancora di più nei colpi di taglio, perchè sono una mia pecca. E devo crescere ancora sull'aspetto mentale. Probabilmente affronto ancora le partite in maniera adolescenziale. Questi sono i passaggi principali su cui devo lavorare".
La vittoria della Coppa Davis, l'esplosione di Sinner, per il tennis italiano è un momento d'oro. Senti che questo possa fungere da stimolo anche per ragazzi giovani, come te?
"Il tennis italiano sta vivendo un ottimo momento, ricco di grandi soddisfazioni. La Federazione sta sta facendo un gran lavoro e tutti noi ragazzi stiamo esprimendo un buon tennis. Abbiamo tanti margini di miglioramento, siamo ancora giovani e davanti a noi sappiamo di avere un futuro roseo che ci aspetta. Sicuramente il fatto di avere, in questo momento, anche ragazzi come Jannik o Musetti, che occupano quelle posizioni di classifica, è uno stimolo per tutti. Li seguiamo spesso in tv, ed è un grosso piacere. Tutti noi proviamo ad imitarli e a riproporre lo stesso tennis. Forse non lo immaginano o non lo sanno, ma ci danno una grande mano".
Accanto al tennis, la grande passione per il calcio e per la Roma. Cosa pensi del momento dei giallorossi e dell'arrivo di De Rossi? Se non sbaglio è un personaggio a cui sei particolarmente legato...
"La Roma, come ho sempre detto, è la mia più grande passione sin da quando ero bambino. Appena ho del tempo libero e sono a casa, la prima cosa che penso di fare è andare allo stadio con mio fratello. E' il mio momento di svago, il rifugio e il modo migliore per condividere cose con lui, visto che grazie al tennis sono spesso in giro, e non lo vedo quasi mai. De Rossi è sempre stato il mio idolo calcistico. Sono molto legato a lui da sempre e non posso che augurarmi che faccia bene in questa nuova avventura. Gli faccio il mio più grande in bocca al lupo, e sono sicuro che potrà aiutare molto questa squadra, per farla crescere e renderla migliore".