20 Jan, 2024 - 15:22

Cos'è la linea baltica e perché Lituania, Lettonia ed Estonia hanno deciso di rafforzare i confini

Cos'è la linea baltica e perché Lituania, Lettonia ed Estonia hanno deciso di rafforzare i confini

Cos'è la linea baltica? Lituania, Lettonia ed Estonia hanno deciso di rafforzare i propri confini verso la Russia e Bielorussia. I tre Paesi hanno infatti stipulato un'intesa per una comune difesa nel caso Putin decida di attaccare ed invadere anche questi tre ex possedimenti dell'unione sovietica.

Ecco cosa prevede l'accordo e quali possono essere le evoluzioni nel conflitto tra Ucraina e Russia.

Cos'è la linea baltica: cosa prevede l'accordo

La linea baltica è dunque un accordo di potenziamento militare a scopo difensivo stipulato da Lituania, Lettonia ed Estonia.

I ministri della Difesa delle tre nazioni che si affacciano sul mar Baltico hanno ratificato il documento a Riga, capitale della Lettonia, nella giornata di venerdì 19 gennaio 2024. Poco dopo la notizia è stata confermata attraverso la diffusione sui rispettivi canali ufficiali governativi e sui profili istituzionali X.

I tre Stati si impegnano così ad aumentare la capacità di difesa militare lungo i confini in modo da scoraggiare così una possibile avanzata russa. Il piano sottoscritto prevede quindi la costruzione di nuove strutture difensive anti-mobilità.

In particolare saranno edificati 600 bunker lungo il confine, mentre diverse strutture già esistenti resteranno a disposizione per una possibile conversione militare.

In caso di conflitto armato saranno facilmente installati dispositivi di rallentamento come filo spinato, denti di drago e mine anticarro.

Se da un lato lo scopo di questo rafforzamento pare puramente un deterrente nei confronti delle mire espansionistiche russe, dall'altro i dispositivi saranno pienamente operativi in caso di minaccia militare.

Il commento dei ministri della Difesa delle tre nazioni

Il ministro della Difesa lituano Arvydas Anusauskas ha evidenziato come in questo momento storico sia ancor più fondamentale rinsaldare la cooperazione e la solidarietà tra i tre Stati baltici.

L'omologo lettone, Andris Spruds, ha poi commentato che, in quanto membri NATO, Lituania, Lettonia ed Estonia hanno il dovere di prepararsi al meglio per attuare piani di difesa. Oltre a rafforzare le proprie risorse aeree e terrestri nonché provvedere ad un generale potenziamento militare.

Il ministro della Difesa dell'Estonia  Hanno Pevkur, ha infine sostenuto che la ratifica del piano di rafforzamento della linea baltica è un'operazione necessaria per la sicurezza della propria popolazione.

Il conflitto tra Ucraina e Russia ha evidenziato come i tre Stati baltici abbiano non solo bisogno di accrescere munizioni e manodopera ma anche realizzare strutture di difesa fisica al confine nazionale, al fine di poter essere pronti in caso di attacco.

È obbligatorio pertanto usare in modo lungimirante il tempo a disposizione in modo da non farsi trovare impreparati.

La possibile evoluzione dello scenario bellico

Le dinamiche del conflitto armato in Ucraina potrebbero presto mutare e il fronte di combattimento potrebbe facilmente spostarsi su altri obiettivi.

I tre Stati baltici concordano poi sulle possibili mire di invasione da parte di Putin. Se l'avanzata non dovesse essere respinta in Ucraina è altamente probabile che l'esercito russo punti ad attaccare le vicine Lituania, Lettonia ed Estonia.

Le tre Nazioni potrebbero infatti diventare un allettante obiettivo data la piccola estensione del territorio e la notevole vicinanza a Russia e Bielorussia. Per questo motivo è indispensabile tenere massima la concentrazione e preparare adeguate contromisure.

Della stessa opinione sarebbero anche gli Stati Uniti, mentre dal Cremlino si sono affrettati a smentire la possibilità che la Russia voglia apertamente attaccare la NATO.

L'Estonia è entrata a far parte della NATO dal 26 marzo 2003, mentre l'adesione da parte di Lettonia e Lituania è avvenuta il 29 marzo del 2004.

I tre Stati si sono schierati dalla parte dell'Ucraina e hanno mandato aiuti umanitari fin dallo scoppio del conflitto armato.

Lo stesso sostegno è stato confermato anche pochi giorni fa in occasione della visita del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky nelle tre nazioni baltiche.

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Valentina Todaro
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