Dopo due settimane di attesa è arrivato un annuncio che non farà piacere ad Israele. Alla Corte Internazionale di Giustizia all'Aja la giudice Joan Donoghue ha annunciato che la sua corte ha la giurisdizione per decidere sulle accuse di genocidio mosse ad Israele dal Sudafrica.
Lo stato africano aveva richiesto l'apertura di un caso dinanzi alla Corte dell'Aja per ciò che è accaduto in questi mesi nella Striscia di Gaza. Respinto il ricorso presentato da Israele.
L'11 gennaio il Sudafrica aveva stupito il mondo rivolgendosi alla Corte Internazionale di Giustizia, elencando i crimini commessi dall’esercito israeliano e chiedendo urgenti misure per soccorrere la popolazione palestinese che si trova in una situazione catastrofica dal 7 ottobre scorso.
In Israele i politici avevano reagito con malcelata rabbia all'accusa di genocidio, giacché considerando da tempo la loro reazione agli attacchi di Hamas come necessaria ad eliminare una minaccia esistenziale per Israele. Il premier Netanyahu aveva replicato:
La decisione di oggi 26 gennaio da parte della Corte dell'Aja è importante non tanto perché decide nel merito, se cioè le attività belliche israeliane possano configurarsi come un genocidio, quanto sulla possibilità da parte della corte di indagare e di accettare la richiesta sudafricana di accertamenti.
La giudice che presiede la Corte, Joan Donoghue, ha annunciato che l'ammissibilità della causa, che potrebbe portare al varo di misure d'emergenza contro Israele. Respinto il ricorso israeliano, che affermava che la Corte non avesse alcuna giurisdizione sul caso.
Donoghue ha affermato:
Esprimendo preoccupazione per la perdita di vite umane a Gaza, la giudice Donoghue ha chiesto all'esercito israeliano di adottare ogni misura per evitare un genocidio e di lavorare per il rilascio degli ostaggi a Gaza.