La protesta degli agricoltori ha raggiunto Parigi. La capitale era già stata accerchiata nei giorni scorsi dai manifestanti, giunti verso la principale città francese con i loro trattori. A centinaia, i mezzi stanno ora bloccando i principali snodi stradali e il mercato alimentare di Rungis, facendo salire il livello della protesa. I portavoce degli agricoltori hanno fatto sapere che i prossimi obiettivi saranno gli aeroporti di Roissy-Charles de Gaulle e Orly, situazione che potrebbe avere ripercussioni sulla circolazione aerea. Il governo di Gabriel Attal si prepara ad un eventuale scontro, dispiegando le forze dell'ordine e l’esercito, giunto sul posto con diversi blindati, mentre gli elicotteri presidiano tutta l'area intorno a Parigi. Nel sud ovest della Francia, a Narbonne, i manifestanti hanno ribaltato un camion di peperoni, dandolo poi alle fiamme. Uno scenario da guerriglia urbana che preoccupa anche gli altri Stati europei, nei quali la protesta si sta espandendo, compresa l'Italia.
L'assedio di Parigi era nell'aria già da diversi giorni. Le recenti misure prese dal governo francese capitanato da Gabriel Attal non sono bastate a sedare gli animi degli agricoltori. I manifestanti ora puntano i loro trattori sulle principali arterie che circondano Parigi. A nulla quindi è valsa la promessa di agevolare l'acquisto del diesel necessario per i mezzi agricoli e la diminuzione della tassazione. La protesta mira ad andare fino in fondo e ottenere molto di più.
Le organizzazioni di categoria degli agricoltori in rivolta hanno infatti annunciato che a partire dalle 14 di oggi saranno otto le autostrade intorno alla capitale ad essere bloccate. Una mossa che potrebbe isolare Parigi dal resto di Francia. Il governo ha deciso di "armarsi" per prevenire una possibile esclation della protesta. Oltre ai 15mila poliziotti chiamati a serrare i ranghi, si aggiunge anche l'esercito, che sta confluendo nell'area con diversi blindati ed elicotteri.
Mentre l'associazione di categoria Fnsea annuncia che l'assedio potrebbe durare almeno 5 giorni, anche nel resto del Paese la protesta non accenna a fermarsi. Nella cittadina di Narbonne, nel sud ovest della Francia, i manifestanti hanno ribaltato un camion di peperoni e poi lo hanno dato alle fiamme.
Come è capitato per altri episodi analoghi che si sono susseguiti proprio in questa area del Paese, aggressioni dimostrative di questo tipo prendono di mira automezzi stranieri, in particolare spagnoli, che trasportano ortaggi destinati alla grande distribuzione, accusata di impoverire gli agricoltori locali.