Non è servito l'incontro di ieri alla presentazione del libro di Speranza a porre le basi per un campo largo contro il Governo Meloni. Schlein e Conte sembrano distanti e le parole della segretaria del Pd di oggi confermano questo sentore. Schlein ha detto che il leader pentastellato sbaglia ad attaccare il suo partito e aggiunge: "Per litigare bisogna essere in due".
"Leggo di litigi tra Pd e M5s, per litigare bisogna essere in due" polemizza Schlein parlando con i giornalisti alla Camera. La segretaria dem aggiunge poi di non aver mai fatto polemiche strumentali attraverso forze di opposizione. Schlein sottolinea che attaccare il Pd invece del governo equivale ad intraprendere una strada sbagliata. Niente più spazio per le accuse, in breve: serve un'opposizione più compatta ed un'alternativa al governo Meloni.
Si tratta di polemiche partite ancora prima dell'incontro dei due leader dell'opposizione alla Camera durante la presentazione del libro di Roberto Speranza. Qualche giorno fa Conte aveva declinato l'invito a partecipare al sit-in alla Rai suscitando non pochi dubbi tra gli esponenti dem.
"Evidentemente non sente come noi l'esigenza di intervenire sull'uso propagandistico che il governo sta facendo della pubblica informazione" ha detto la segretaria del Pd commentando il rifiuto di Conte.
Oggi Schlein ha parlato sui social e alla stampa del caso Salis.
La posizione sull'Ucraina, le elezioni negli Stati Uniti e la preoccupazione per le europee. Sono questi alcuni di temi che fanno tentennare Pd e M5s davanti a una possibile alleanza. Il partito di Conte ha una vocazione maggiormente antibellicista mentre i dem rimarcano il loro sostegno a Kiev, a molti esponenti del Pd non sono poi piaciute le dichiarazioni del presidente pentastellato sulla sfida tra Biden e Trump di due giorni fa ("Non tifo nessuno dei due") e a tutto questo si somma anche l'attesa per le prossime elezioni europee: un banco di prova importante per i due partiti.
Porte chiuse al dialogo? Non proprio. Ci sono diversi temi che fanno da ponte tra dem e pentastellati: ad esempio il contrasto alla riforma del premierato e all'autonomia differenziata, misure fortemente volute dal governo Meloni. Il 'contrattacco' di Schlein non passerà certamente inosservato ma non chiuderà nemmeno le porte all'ipotesi di un'alleanza anti-Meloni.