La passione per il calcio, per Luciano Moggi, è qualcosa di innato. Un talent scout, un visionario per certi aspetti, negli anni Settanta è la Juventus a dargli la possibilità di organizzare una rete di osservatori per andare alla ricerca di nuovi giocatori. Un passo alla volta, Moggi diventa un dirigente esperto. Passa prima alla Roma, poi alla Lazio; torna a Torino, sponda granata e poi approda al Napoli di Ferlaino e Maradona. I suoi successi più importanti, arrivano con la Juventus, club in cui rientra nel 1994 e in cui resta per 12 anni come direttore generale. Nella sua carriera sei scudetti (di cui cinque con i bianconeri), tre Coppe Italia, cinque Supercoppe italiane e una UEFA, una Champions e una Coppa Intercontinentale e anche una Coppa UEFA col Napoli. Per commentare la chiusura del calciomercato e il big match, Inter-Juventus, Moggi è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La sessione invernale di calciomercato ha chiuso ufficialmente i battenti e adesso è tempo di bilanci. Poche mosse, come spesso accade in inverno, per i top club e tante operazioni invece per le squadre della parte bassa della classifica. Già da questa sera, con il ritorno della Serie A, avremo modo di valutare direttamente sul campo come riusciranno ad ambientarsi i nuovi acquisti e chi di quelli che hanno cambiato casacca, potrà fare davvero la differenza. Occhi puntati su Belotti a Firenze, ma non solo. E in tutto questo, è tempo di derby d'Italia. Per commentare la chiusura del calciomercato e Inter-Juventus, Luciano Moggi, ex dirigente sportivo che con i bianconeri ha ottenuto i successi più grandi, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Si è conclusa questa sessione invernale di calciomercato. Chi si è rinforzato di più?
"Chi si è rinforzato di più è una parola troppo grossa, forse possiamo dire chi ha rimpinguato meglio la panchina. Nella sostanza penso che la Roma abbia fatto con Baldanzi un acquisto mirato. È un modo per prevenire il futuro in maniera diversa rispetto a quanto fatto finora, con un giocatore con cui si può aprire un ciclo. La Juventus anche ha fatto una mossa intelligente, completando la rosa con il centrocampista che gli mancava. Alcaraz è arrivato dall'Argentina con grandi aspettative, è giovane e ha qualità notevoli. In Premier, nel Southampton retrocesso, ha segnato quattro gol perché è un centrocampista con propensione da mezza punta. I bianconeri lo hanno preso in prestito e hanno il diritto di riscatto, se dovesse fare bene a quel punto potrebbero acquistarlo per 49 milioni".
E le altre squadre?
"Per il resto non penso ci siano cose particolari che abbiano messo le società nelle condizioni di migliorarsi molto. Mossa interessante della Fiorentina con Belotti che può essere un buon rinforzo. Ora la viola giocherà praticamente per lui. Questa squadra esprime un buon gioco, ma finora non ha mai concretizzato per quanto fatto. Il Gallo può essere utile, è un giocatore affermato, con caratteristiche ben precise che potrebbero servire a Italiano".
Cosa ne pensa invece del mercato del Napoli?
"Penso che abbia preso dei comprimari, ma a Napoli è tutto molto strano. Se Mazzarri è un allenatore di passaggio, qual è il senso di fare un mercato del genere? O il presidente ha già preso l'allenatore del futuro, e quindi sa in che direzione andare, oppure è tutto molto confusionario. Salvo Ngonge, per il resto sono stati acquistati tutti panchinari, dei doppioni rispetto a quelli che già ci sono. De Laurentiis sta ribadendo a tutti quanti che vuole rinforzare il Napoli, ma senza un allenatore e senza concetti ben precisi diventa difficile. Non ha di certo rinforzato la squadra, ma l'ha integrata. E vedremo poi come reagirà il club alla partenza di Osimhen, che è praticamente mezza squadra".
Nessun altra operazione degna di nota?
"Il Milan è rimasto quel che è; la Lazio non si è mossa per niente e non ha fatto neanche un acquisto. L'Atalanta è già una buona squadra, sta dimostrando a tutti la sua forza, e quarta in classifica, nonostante qualche passo falso in alcune partite importanti. In questo caso, soprattutto per la corsa Champions, penso che il campionato rimarrà più o meno quello che abbiamo già visto finora. L'Inter resta la squadra strutturata nel modo migliore in assoluto, ma ha trovato nella Juventus una squadra in grado di dargli filo da torcere e lo farà fino alla fine. Per lo scudetto sarà una bella lotta".
A proposito di lotta scudetto e Inter-Juventus, che tipo di partita sarà quella di domenica sera?
"Non sarà di sicuro una partita decisiva, manca ancora troppo da qui alla fine del campionato. Tra l'altro si dovrà entrare nelle fasi in cui ci saranno anche le competizioni europee e subentrerà la fatica. Vedremo come reagirà l'Inter quando dovrà fare sia Coppa che campionato, mentre i bianconeri avranno la possibilità di fare un match a settimana. Domenica mi aspetto una partita brutta, bloccata, da 0 a 0. L'Inter non vuole rischiare e la Juventus si difenderà, su questo non c'è dubbio. Ricordatevi la gara d'andata, in quel caso i nerazzurri andavano a mille all'ora è la squadra di Allegri procedeva invece con calma, ma ha una qualità ovvero quella di far giocare male agli avversari e poi approfittarne alla prima occasione. Il corto muso significa anche questo".