"Tutti quanti dobbiamo comprendere lo stato d'animo di un padre ma non si può interferire con la giustizia ungherese" dice il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati Paolo Barelli. In questo momento l'Italia sta lavorando per cercare di riportare quanto prima a casa Ilaria Salis.
È un lavoro incessante quello da parte del governo per riportare in Italia Ilaria Salis. La 39enne accusata di aver aggredito due esponenti di estrema destra in Ungheria è ora detenuta a Budapest. Sul caso è tornato di recente il capogruppo di FI alla Camera dei deputati Barelli che ha detto che le preoccupazioni del padre sono comprensibili ma non si può interferire con la giustizia ungherese.
"Non è pensabile che un governo 'invada' la giurisdizione di un altro Paese che tratta le persone in un modo che noi contestiamo" afferma Barelli "l'Ungheria però è sovrana". Sul caso Salis oggi si è espresso anche il vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli.
Il presidente della Federazione Italiana di Nuoto ha anche detto che un amico in comune con il padre di Ilaria Salis gli ha inviato una nota a luglio da parte dello stesso genitore. Barelli ribadisce la solidarietà nei confronti di Roberto Salis: "L'Italia ha condannato i metodi di esibizione dell'indagato ma non si può organizzare un blitz, le condizioni sono state censurate a vivavoce da Meloni e Tajani...non può diventare un elemento di strumentalizzazione per dire che il governo non sta lavorando" afferma.
"Quello che dice il padre è una cosa" insiste Barelli rispondendo ad una domanda sulle possibili torture nel carcere. "Il governo italiano non può intromettersi in determinate procedure, il padre soffre e non voglio fare commenti: in questo momento ci sono nel mondo altri italiani che hanno problemi e che hanno la nostra solidarietà come è giusto che sia" conclude il capogruppo di FI alla Camera.