Colpo durissimo per la corsa alle presidenziali di Donald Trump, con la Corte d'Appello federale che ha negato all'ex presidente l'immunità per reati commessi quando era in carica compreso, dunque, anche l'assalto a Capitol Hill. Ora il tycoon dovrà affrontare il processo per sovversione elettorale su quella vicenda.
Nonostante una campagna per le primarie del Partito Repubblicano che lo vede saldamente al comando, dopo le vittorie in New Hampshire e in Iowa, Donald Trump rischia di vedere seriamente compromessa la propria corsa alle Elezioni Presidenziali di novembre 2024.
La Corte d'Appello federale di Washington ha stabilito, infatti, che l'ex presidente non gode dell'immunità per eventuali reati commessi mentre era in carica. Nello specifico, la sentenza fa riferimento al processo in cui Trump deve rispondere dell'accusa di aver istigato l'assalto di Capitol Hill del 6 gennaio 2021.
L'accusa, mossa dal procuratore speciale Jack Smith, era contestata dai legali dell'ex presidente con la motivazione che quanto fatto in quell'occasione dal loro assistito fosse compreso nei doveri ufficiali del suo ruolo di presidente, che all'epoca ancora ricopriva. Parere non condiviso dai tre giudici della Corte di Appello.
Inutile dire che il battagliero Trump non ha alcuna intenzione di subire passivamente questa decisione.
Ecco, dunque, che il suo portavoce ha annunciato che l'ex presidente presenterà ricorso presso la Corte Suprema federale di Washington.
I rappresentanti legali di Trump hanno, quindi, tempo fino al 12 febbraio per presentare l'appello.