L’attivista anti-Putin Alexei Navalny, secondo la versione ufficiale fornita dal Cremlino, sarebbe deceduto venerdì 16 febbraio 2024 a causa della cosiddetta sindrome da morte improvvisa: vediamo insieme che cos’è e di che cosa si tratta. E mentre Mosca ha rilasciato tali dichiarazioni, sono cresciuti e crescono ancora oggi i dubbi sulle circostanze dello scomparsa improvvisa del dissidente russo.
La notizia della morte di Alexei Navalny è giunta nella mattinata di venerdì scorso e subito ha fatto il giro del mondo. L’attivista russo, di 47 anni, è deceduto mentre era rinchiuso nella colonia di Charp, in Siberia, in circostanze misteriose e non del tutto chiare.
Secondo la versione ufficiale data dal Cremlino, l’attivista è morto improvvisamente per cause naturali. La versione però non ha assolutamente convinto migliaia, se non milioni, di persone in tutto il mondo, Italia compresa.
Nel frattempo sappiamo anche che i collaboratori del politico 47enne hanno riferito che il cadavere non si trova nell’obitorio indicato dalle autorità russe. La portavoce Kira Yarmysh ha accusa Mosca di "mentire" sulle cause della morte dell'oppositore e di cercare di "fare di tutto per non consegnare il suo corpo".
Il dipartimento regionale del Servizio penitenziario federale russo ha riferito che Navalny è deceduto per sindrome da morte improvvisa, espressione che indica decessi che avvengono in modo inaspettato per patologie cardiache.
Secondo la tv russa Russia Today, il politico avrebbe avuto una trombosi che non gli avrebbe lasciato scampo. Sarebbe deceduto, secondo Mosca, dopo una passeggiata durante la sua ora d’aria.
Il problema però, appunto, è che il suo cadavere non si troverebbe dove indicato. Di conseguenza, non è possibile compiere un’autopsia sul corpo per chiarire, una volta per tutte, la causa della morte del 47enne.
La sindrome da morte improvvisa, ogni anno, nel mondo, causa il decesso di milioni di persone. Come abbiamo visto, si tratta di un’espressione generica che può indicare varie problematiche legate al funzionamento del cuore.
Secondo medici ed esperti del settore, chi viene colpito da tale sindrome, muore in un lasso di tempo molto breve. Può essere anche circa un’ora dalla comparsa dei primi sintomi. Pensiamo, ad esempio, agli infarti.
La possibilità di andare incontro a tali problematiche aumenta con l’aumentare dell’età e con uno stile di vita non sano, sedentario. Ci sono poi anche vizi come l’alcol, il fumo, la squilibrata alimentazione e molto altro ancora che potrebbero peggiorare il tutto.
Non dimentichiamo però che esistono anche malattie genetiche ereditarie che possono predisporre i pazienti al rischio di contrarre tale sindrome.
Come sono fondamentali controlli e attività di prevenzione, è importantissima anche la rapidità di intervento. Talvolta proprio quest’ultimo è decisivo. Nel caso di arresti cardiaci improvvisi, un massaggio da un esperto al cuore o l’utilizzo di un defibrillatore possono fare davvero la differenza.
Ebbene, secondo il Cremlino, l’attivista russo Navalny sarebbe deceduto per tale sindrome. Come abbiamo detto all’inizio però sono in tantissimi a non credere alle dichiarazioni arrivate da Mosca e dalle autorità russe.
La scomparsa improvvisa di uno dei più noti attivisti contrario al regime di Vladimir Putin ha provocato tantissime proteste, sia in Russia che nel resto del mondo. Ci sono già stati cortei in Europa e negli Stati Uniti d’America.
La scomparsa del dissidente russo che ormai da qualche anno si trovava in prigione ha portato molti dubbi e domande, in particolare nei Paesi occidentali del mondo. Negli ultimi mesi le apparizioni dell'attivista erano state pochissime e in molti avevano espresso le proprie preoccupazioni a proposito del suo stato di salute.
Al momento del decesso Navalny si trovava nella prigione russa di Charp, in Siberia. Era in isolamento, non parlava praticamente con nessuno e aveva pochi momenti d'aria.
In tutti questi anni, il politico sempre mostrato grande avversione nei confronti di Vladimir Putin e del suo governo. Possiamo dire che è stato uno dei principali antagonisti della leader del Cremlino dell’ultimo periodo storico.