Cresciuto nelle giovanili del Modena, si affaccia nel calcio professionistico ancora giovanissimo, nel 1990. Nella sua stagione d'esordio in Serie B mette a segno 1 rete in 20 partite e si conquista la fiducia del Milan che lo acquista per poi mandarlo in prestito. Gira l'Italia in lungo e in largo fino al 1997, quando approda alla Fiorentina. Poi Pipacenza, Sampdoria e Reggina prima di arrivare al Napoli. Due stagioni in azzurro, in uno dei periodi più complicati per la società. Attaccante d'esperienza, la sua voglia di lottare sempre lo rende uno dei simboli di quegli anni. Anni in cui indossa anche la fascia da capitano. Per commentare la stagione del Napoli e la posizione in bilico di Mazzarri, Dionigi è intervenuto in esclusiva a Tag24.
E' sempre più in bilico la stagione del Napoli. Sembrava che, con l'allontanamento di Garcia dalla panchina degli azzurri, si potessero risolvere tutti i problemi. E invece a distanza di un paio di mesi la situazione è rimasta la stessa. Con il pareggio arrivato quasi all'ultimo istante contro il Genoa, e in attesa dei risultati delle dirette concorrenti per la lotta Champions, i pertenopei scivolano al nono posto in classifica, a nove lunghezze dall'Atalanta, quarta. La contestazione si fa sempre più forte, tanto che la società starebbe valutando anche la possibilità di un ennesiomo ribaltone. Per commentare il momento del Napoli e il possibile esonero di Mazzarri, Dionigi, che con la maglia azzurra ha vissuto due stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
A Napoli ci si aspettava una partita completamente diversa, invece dopo la sfida con Genoa restano amarezza e delusione. Cos'è che non sta funzionando?
"Dall'esterno non è facile dirlo, ma penso che al di là di tutto, questa sia un'annata nata storta e che finirà storta. Per cambiare le sorti di questa stagione servirebbe un exploit clamoroso. Capire qual è il vero motivo non è semplice. Si pensava che l'unico problema fosse Garcia, ma anche con la venuta di Mazzarri più o meno le cose sono rimaste le stesse. Il Napoli sta pagando il dopo scudetto e l'addio di Spalletti. Chiunque fosse arrivato dopo di lui, avrebbe fatto male. Penso sia un'annata fisiologica, l'unica soluzione sarebbe stata quella di continuare con Luciano".
Ora si parla anche del possibile esonero di Mazzarri e di un eventuale clamoroso ritorno di Garcia, anche se il primo nome in cima alla lista sarebbe quello di Giampaolo. L'ennesimo cambio avrebbe senso?
"Dipende da qual è l'obiettivo che si pone il presidente. Se la società è convinta di poter ancora raggiungere il traguardo, allora sì, può avere senso cambiare. Evidentemente sarebbe una mossa disperata, ma perché no? De Laurentiis potrebbe decidere di provarle tutte. Forse però ha più senso andare avanti con Mazzarri, fino alla fine della stagione, per poi individuare un nuovo allenatore con cui ricostruire seriemante un progetto".
Anche perché, arrivati a questo punto, o si prende già l'allenatore anche per la prossima stagione, oppure si deve trovare qualcuno disposto a firmare per soli 4 mesi...
"Esatto. Nel calcio di oggi penso che si troverebbe anche qualcuno disposto ad accettare solo per questi mesi, ma che tipo di senso avrebbe? Prendere già il nuovo allenatore adesso invece non avrebbe senso. Se sbaglia le partite che restano, poi rischia di ripartire male anche nella prossima stagione. Si rischia di mettere ancora tutto in discussione, non è di certo semplice".
Il ritorno di Osimhen può cambiare le carte in tavola?
"Direi di sì per la qualità del giocatore, ma quando le stagioni si mettono in questo modo è davvero difficile che un singolo possa cambiare l'intera squadra. Per l'amor del cielo, meglio averlo che non averlo, però da solo non può fare la differenza".
A proposito di obiettivi, il quarto posto comincia ad essere distante e tante squadre ambiscono allo stesso traguardo. Diventa quasi impossibile per il Napoli?
"E' quasi impossibile, ma ci devono provare. Non sarebbe né la prima nell'ultima volta che con 9 punti di vantaggio si perda poi la posizione. È già capitato con la lotta scudetto, ma anche con squadre che erano convinte di essere salve e poi invece sono retrocesse. Per il Napoli è doveroso provarci, ancora una partita da recuperare e dovrà dare il massimo fino alla fine. Bisogna capire qual è il vero obiettivo di questa società".
In una situazione così complicata adesso arriva anche la Champions League. Ti aspetti un cambio di passo contro il Barcellona?
"Oggi si gioca soprattutto per queste partite qua. In Champions League i calciatori si prendono una responsabilità diversa e tutto il resto viene messo da parte. Quella contro il Barcellona sarà una partita a parte e sono convinto che il Napoli farà una buona prestazione. Mi aspetto da parte della squadra di Mazzarri un'ottima partita".