L' Aurelio De Laurentiis ansioso ha preso la scena di quel film chiamato Napoli che non sta riuscendo ad offrire uno spettacolo come si deve, il regista Walter Mazzarri non ha fatto presa, ecco perchè il numero uno azzurro è pronto ad affidare le redini a Francesco Calzona.
Poco importa il Barcellona all'orizzonte, la squadra non riesce ad avere lo scossone nemmeno con chi il Napoli l'ha vissuto e sviscerato in ogni suo elemento. I lieti ricordi bastano fino a un certo punto, dato che ad oggi la classifica mette in mostra una squadra, quella partenopea, fuori da tutto.
Una situazione paradossale per De Laurentiis che mai avrebbe immaginato tutto questo dopo la vittoria dello scudetto, ecco perchè ha deciso di mettere alla porta il fidato Mazzarri. Sperando possa essere la mossa giusta.
Che la situazione sia più grave del previsto lo dimostra il fatto che il numero uno del Napoli abbia optato per l'esonero di Mazzarri. Da quale punto di vista? Quello del secondo aut-aut nel giro di una stagione ancora non conclusa. Follia vera per chi questa strada non l'ha mai battuta. Ma evidentemente era necessario secondo il presidente partenopeo, che in Mazzarri aveva visto la cura, scoprendo però di avere tra le mani una creatura troppo malata.
Il tecnico livornese non ha impattato, la vittoria alla prima contro l'Atalanta sembrava di buon auspicio, invece è stata una flebile parentesi andata a dissolversi sotto i duri colpi di una realtà cruda e amara. A confermarlo i numeri: da quando Mazzarri ha preso il posto di Garcia le cose non sono andate per il meglio, con 4 vittorie, 5 sconfitte e 3 pareggi in 12 uscite in campionato. Altro che numeri da Champions, la classifica attuale lo sta dimostrando appieno.
Questa volta però De Laurentiis non vuole aspettare, si è mosso subito, andando a parlare con Francesco Calzona, attuale ct della Slovacchia, che ha immediatamente detto sì al presidente azzurro con il permesso della federazione (che ha dato l'ok per il doppio incarico); insieme a lui anche Marek Hamsik, che farà parte dello staff del mister.
La durata del contratto sarà di soli tre mesi, non un problema per il tecnico toscano, atteso a Napoli per le firme ed iniziare così col botto, dato che il primo impegno sarà in Champions League negli ottavi di finale contro il Barcellona. Anche se con DeLa tutto può succedere, e magari sarà Mazzarri a sedere ancora in panchina anche contro i blaugrana. Un ipotesi ad oggi che sembra essere remota.
Se l'arrivo di Mazzarri doveva essere lo scossone in positivo dato il legame tra tecnico e ambiente, la realtà dei fatti ha mostrato tutt'altro. L'avvento 2.0 del livornese non si è amalgamato con il bisogno di un gruppo di poter quantomeno riassaporare i fasti di un tempo.
L'obiettivo era quello di poter ripartire sotto l'egida del 4-3-3 spallettiano, così non è stato tra cambi continui con la difesa a tre che non hanno permesso alla squadra di poter cementificare una propria identità. C'è poi il paragone con Rudi Garcia: il francese è stato mandato via lasciando il Napoli quarto in classifica con 21 punti in 12 giornate (1,75 di media); il Napoli targato Mazzarri è 9° a -9 dal quarto posto, con 15 punti in 12 giornate (1,25 di media).
Un passo indietro oggettivo, specie se si parla di difesa. Il Napoli di Garcia subiva tanto, su 16 partite Meret ha dovuto recuperare il pallone da dentro la rete 18 volte, Mazzarri ha fatto peggio: con il toscano 17 sono state le partite totali, i gol totali? Ben 24. Il che vuol dire una cosa sola, il Napoli è peggiorato sotto l'egida del tecnico livornese. Chissà se Calzona farà meglio.