Portare il modello Sardegna a livello nazionale per costruire l’alternativa al Governo Meloni.
Dalla trasferta in terra sarda, il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, lancia un messaggio alla segretaria del Pd Elly Schlein per costruire insieme un centrosinistra alternativo al Governo.
Un rametto d’ulivo dopo le accuse di bellicismo e le tante dichiarazione al vetriolo delle ultime settimane? Oppure un tentavo di ricucire lo strappo dopo i chiari messaggi di insofferenza della segretaria dem ai continui attacchi degli alleati del campo largo? Lo capiremo solo alla prossima dichiarazione del leader grillino.
Una dichiarazione chiara, quella rilasciata a Repubblica, che parla direttamente a Schlein. Ma anche la prova del difficile tentativo dell’ex presidente del consiglio di trovare un equilibrio tra la ragion di stato che esige un accordo con il principale partito di opposizione, e le pulsioni indipendentiste di alcune frange interne al suo partito e di una buona parte della sua base elettorale.
Il leader cinquestelle è alla ricerca di un punto di incontro tra forze contrapposte e contrarie, un progetto serio e autentici appunto, che può trovarsi solo sui temi e sulle emergenze del Paese. L’unico modo per legittimare agli occhi di tutti un accordo con il Pd, infatti, è quello di puntare su una convergenza sulle questioni che in questo momento dividono i due principali partito di opposizione. Il messaggio che deve passare deve essere quello di un accordo siglato per il bene del Paese e non per le poltrone.
Secondo il leader pentastellato, quindi, l’obiettivo deve essere lavora per risparmiare agli italiani lo spettacolo di un governo distante dai reali problemi degli italiani.
Giuseppe Conte ha appena concluso un lungo e partecipato tour in Sardegna, la prima delle cinque regioni che andranno al voto nel 2024. In Sardegna il campo largo, composto da M5S, Pd, Verdi e Sinistra Italiana ha trovato la quadra intorno al nome della deputata pentastellata Alessandra Todde. L’appuntamento elettorale è fissato per domenica 25 Febbraio. Poi sarà la volta dell’Abruzzo il 10 marzo, altra regione dove il campo largo ha trovato un accordo per sostenere un candidato unitario, ovvero, l’ex rettore dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico.
Diversa la situazione in Piemonte, dove M5S e Pd non sono ancora riusciti a trovare un nome che riuscisse a accontentare tutti. Conte ha dichiarato che il dialogo è aperto anche se ci sono problemi.