Dopo il crollo del cantiere Esselunga a Firenze, recuperato il corpo del quarto operaio, ma si continua a scavare per cercare l'ultimo disperso. Instancabili i vigili del fuoco che sono ininterrottamente al lavoro per cercare la posizione dell'ultima vittima sepolta dalle macerie.
È una tranquilla mattina quella di venerdì 16 febbraio, nella zona nord di Firenze. Sono circa le 8.52, quando all'improvviso si sente un enorme boato. Solo polvere e urla riempiono l'aria in via Mariti, dove si trova un cantiere edile.
Sono ormai quattro giorni che le squadre dei vigili del fuoco lavorano per estrarre dalle macerie i corpi delle vittime del crollo del cantiere. Quattro lunghi giorni che hanno portato al recupero del cadavere del quarto operaio. Continuano le ricerche dell'ultimo disperso.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, a causare la tragedia sarebbe stato il cedimento di una trave, che, a cascata, avrebbe trascinato con sé un pilone e i solai del cantiere disposto alla costruzione di un supermercato della nota catena Esselunga.
Arriva forte la denuncia dei sindacati, che hanno promosso uno sciopero nazionale di 2 ore mercoledì 21 febbraio, con mobilitazioni e assemblee in tutta Italia. A Firenze, il sindaco Dario Nardella ha stabilito il lutto cittadino.
Sconvolge ulteriormente l'ipotesi che le vittime siano state assunte con contratti da metalmeccanici. Queste le parole di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil Firenze in una nota congiunta diffusa la mattina del crollo:
Le indagini della polizia proseguono, dopo aver acquisito i documenti relativi all'appalto della società Rdb di Atri, in provincia di Teramo, coinvolta, insieme ad altre ditte, nella costruzione del nuovo supermercato. Pare che dalla documentazione, la società abbia effettuato tutte le verifiche necessarie sui materiali utilizzati, ma che non sarebbero emerse anomalie. Pertanto, l'amministrazione di Rdb non è sotto inchiesta.
La Procura fiorentina, su richiesta del pm Francesco Sottosanti, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. Nell'immane tragedia hanno perso la vita quattro operai, mentre un quinto risulta ancora disperso.
Delle vittime estratte dalle macerie sono state diffuse alcune generalità. Il primo corpo appartiene a Luigi Coclite, 60 anni, originario di Teramo e residente a Collesalvetti, in provincia di Livorno. L'uomo era sposato, ma recentemente separato dalla moglie dalla quale aveva avuto due figli - un maschio e una femmina.
Il riconoscimento si deve proprio alla ex moglie che, appresa la notizia, si è recata sul luogo della catastrofe. Gli altri operai deceduti sono Mohamed Toukabri, di 54 anni e di origine tunisina; Mohamed El Farhane di 24 anni e di origine marocchina come il 43enne Taoufik Haidar.
Mohamed è la vittima più giovane. Residente a Palazzolo sull'Oglio, in provincia di Brescia, si era imbarcato sui camion diretti nei cantieri di tutta Italia. Haidar, invece, viveva a Chiuduno. Lascia una sorella, una nipote, responsabili del riconoscimento, la moglie e due figli.
Secondo i primi accertamenti, pare che due dei nordafricani non fossero in possesso di regolare permesso di soggiorno.
L'incessante lavoro dei soccorritori ha permesso di salvare tre degli otto operai coinvolti nel crollo. Attualmente due dei tre feriti si trovano ricoverati nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Careggi di Firenze, mentre uno in terpia subintensiva per un politrauma al torace.
Tutti e tre sono cittadini romeni, si tratta di un 37enne, 48enne e 51enne. Le autorità non hanno diffuso le loro generalità, ma solo il nome. Kristinel S., Teodor D., che al momento risulta l'unico a essere lucido, nonostante abbia riportato una lesione alla milza e una frattura a una vertebra cervicale, e Gheorghe C., operato per un ematoma alla testa.
Con un post Facebook, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha dichiarato che i tre operai stanno rispondendo positivamente alle terapie:
Dal cantiere, Luca Cari, dirigente dei vigili del fuoco e responsabile delle comunicazioni di emergenza ha dichiarato:
E spiega, che il giorno del disastro: