Da portiere a portiere, per commentare un errore evidente, che ha condizionato le sorti del match dello stadio Olimpico. Marco Ballotta conosce bene l'argomento, avendo vissuto una vita intera tra i pali e avendo difeso anche quelli biancocelesti per tre stagioni. Una carriera piena di successi, durata esattamente quarant'anni, per un portiere affidabile e carismatico, che ha Roma ha vissuto le più grandi soddisfazioni, vincendo uno scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA. Per commentare Lazio-Bologna e l'errore di Provedel, Ballotta è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La Lazio perde l'ennesimo scontro diretto, ma questa volta la delusione è davvero molta. A differenza di quanto fatto nelle ultime uscite, la squadra di Sarri scende in campo con convinzione e fa la prestazione, ritrovando anche trame di gioco interessanti. Il gol del vantaggio pare indirizzare il match su un binario chiaro, ma poi l'errore di valutazione che coinvolge Provedel e Luis Alberto consente alla formazione di Thiago Motta di chiudere il primo tempo sull'1 a 1. Un episodio che cambia completamente l'inerzia della partita. Nel secondo tempo i biancocelesti non riescono a riprendere il pallino del gioco in mano e il resto è già storia. Poco resta delle polemiche arbitrali nei confronti di Maresca, se non il silenzio stampa indetto dal club. Per commentare Lazio-Bologna e l'errore di Provedel, Ballotta, che in biancoceleste ha vissuto tre stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Tanta delusione in casa Lazio per la sconfitta arrivata contro il Bologna. Nel primo tempo l'ottima prestazione dei biancocelesti che poi si sono complicati la vita da soli, come li hai visti?
"La Lazio è partita veramente molto bene, forte e il Bologna era in difficoltà. Il biancocelesti hanno trovato facilmente il vantaggio e probabilmente, se non avessero commesso quell'errore lapalissiano, che ha portato la squadra di Thiago Motta al pareggio, la partita sarebbe proseguita sulla stessa linea e avrebbe preso una piega diversa. Ora si dà la colpa solo a Provedel, ma la palla non si dà mai indietro in quel modo. È indubbio che lui avrebbe potuto spazzarla via, ma le indicazioni che danno oggi gli allenatori sono queste è la palla va giocata praticamente sempre, senza buttarla via".
Nessun portiere spazza più e questa cosa ha portato più errori che gol. E' possibile che tutti gli allenatori continuino a persistere su questa strategia?
"Il gioco non vale la candela, l'ho già detto e ribadito. Si sta esagerando e il portiere dovrebbe prima di tutto pensare a parare. Ci sono dei momenti in cui si può fare e giocare la palla in tranquillità, ma altri in cui non è possibile e lì non devi assolutamente rischiare. Io però lo so bene come sono gli allenatori e magari se rinvii lungo e la palla arriva agli avversari hai subito il mister che ti richiama perché dovevi giocarla. Questo purtroppo condiziona molto i portieri di oggi, a meno che non ci sia qualcuno con un carattere talmente forte da decidere da solo. Purtroppo gli errori di questo genere se ne sono visti troppi, come è normale che sia. Ieri ad esempio non c'erano le condizioni e lì è scaturito tutto".
Queste sono le conseguenze del calcio moderno?
"Certo. Il portiere non deve essere solo bravo con i piedi, ma deve anche ragionare e pensare rapidamente, leggendo i momenti alla perfezione. Giocando così tanto si induce questi ragazzi all'errore. Capita anche che fai 20 o 30 passaggi fatti bene, ma poi ne sbagli uno e prendi gol e condizioni la partita. A quel punto tutti pensano soltanto all'errore, e non a ciò che hai fatto bene. Provedel fino a ieri era un grande portiere, e oggi non è più buono, purtroppo non abbiamo equilibrio. Se sbaglia un difensore, vabbè ha sbagliato! Ma se sbaglia un portiere è un disastro. Non può essere così".
Alla fine il risultato di ieri è quello più giusto?
"Dall'errore che ha portato al gol del pari, poi il Bologna ha preso fiducia ed è uscito fuori. E' una squadra che merita la classifica che ha e questo per la Lazio era uno scontro diretto importante. Vincendo, la squadra di Sarri, si sarebbe potuta riagganciare al gruppo che conta e tornare seriamente in corsa Champions, mentre ora si è distaccata".
La Lazio ieri ha deciso di andare in silenzio stampa, essendo molto arrabbiata anche per la gestione arbitrale. Cosa ne pensi?
"Ma no, assolutamente. Stiamo a guardare il pelo nell'uovo. L'errore arbitrale ci può stare, ma non è una casualità as il Bologna si trova lì e se la Lazio, in questa stagione, sta ancora faticando. I biancocelesti venivano da un buon momento ed erano ormai in netta ripresa, questa gara però era un bel banco di prova. Era la partita in cui avrebbe potuto fare il salto di qualità, rialanciarsi per la corsa Champions e ritrovare entusiasmo. Invece hanno fatto un passo indietro, non sono né carne né pesce e ora sono anche lontani dalla zona che conta".
La svolta può arrivare solo dal prossimo turno di Champions?
"Il turno di Champions sarà interessante, ma anche il Bayern ha perso e non sarà una partita di certo facile. Stanno attraversando un momento molto delicato e dovremo capire se cambieranno meno l'allenatore. È evidente che non è più la stessa squadra di prima e c'è qualcosa che non va all'interno dello spogliatoio. I giocatori ci sono e può essere anche un periodo. Ci sono stagioni nelle quali non funziona nulla, mentre le squadre avversarie vanno a 1000. La Lazio Però adesso non deve far altro che guardare in casa sua e riprendere immediatamente la corsa".