Un capitano grintoso e carismatico, uno che avrà sempre un posto d'onore nel cuore di tutti i tifosi napoletani. Stiamo parlando di Francesco Montervino, uno dei protagonisti della rinascita, dopo anni duri e difficili, del club dalla Serie C fino alla Serie A. Sei stagioni con la maglia azzurra addosso, dal 2003 al 2009 con una breve interruzione nel mezzo, per qualche in mese in prestito al Catania. Centrocampista duttile, centrale per natura ma utilizzabile anche da esterno o addirittura da terzino in caso di necessità. Per commentare la stagione degli azzurri, l'arrivo di Calzona e la gara di domani, Cagliari-Napoli, Montervino è intervenuto ai microfoni di Tag24.
L'esordio in Champions League di mister Calzona non è stato niente male. Contro il Barcellona il Napoli ha fatto una buona prestazione, mantenendo la qualificazione aperta e pareggiando contro gli spagnoli che non stanno vivendo certo il loro momento migliore, ma che restano comunque uno dei club più blasonati al mondo. Ora però, con qualche giorno in più di tempo per poter lavorare, il nuovo allenatore dovrà dare una risposta anche in campionato. Vincere a Cagliari, per gli azzurri, è quasi d'obbligo se vogliono restare aggrappati al treno Champions e se vogliono soprattutto dare una reale sterzata a questa stagione così complicata. Nessuno poteva prevedere ciò che poi è successo ai campioni d'Italia, ora però serve una reazione d'orgoglio. Per commentare il momento dei partenopei, l'arrivo di Calzona e Cagliari-Napoli, Montervino, che conosce bene l'ambiente avendo indossato questa maglia per 6 anni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Ennesimo ribaltone in casa Napoli. Ti è piaciuta la reazione della squadra contro il Barcellona e cosa ti aspetti di vedere domani?
"La reazione è stata giusta dopo i primi 25 minuti di sofferenza. L'importante era non prendere gol in quel momento e questo mi ha fatto ben sperare. Paradossalmente poi il Napoli ha subìto l'1 a 0 quando ha alzato il baricentro, quando giocava meglio. Pensare di vedere un cambiamento dopo un solo allenamento era assurdo, però Calzona può essere la persona giusta perchè conosce l'ambiente, la città, i meccanismi e soprattutto i calciatori. Meglio ancora, i calciatori conoscono lui. Sono sicuro che sa quali sono i punti di toccare, ora dovremo solo vedere se sarà bravo a farlo".
Quali sono le insidie nell'affrontare il Cagliari?
"E' sempre una gara molto sentita e storicamente sono partite combattute. Loro devono fare punti per la salvezza e sinceramente hanno qualità. Non penso che questa rosa meriti di stare tra le ultime tre. Hanno un allenatore che è un gran signore ed è l'unico in grado di tirare fuori il massimo da questo gruppo. Credo però che il Napoli sia arrivato a un punto in cui non può più pensare a chi è l'avversario, ma deve pensare solo a se stesso. Se gioca come potrebbe fare non c'è avversario che tiene".
Cosa può dare Calzona a questa squadra e cosa ha sbagliato Mazzarri?
"Purtroppo quest'anno c'è un concorso di colpa. Tra Garcia prima e Mazzarri poi sono arrivati a Napoli due allenatori bravi, ma inadatti a questo gruppo, al momento e alla gestione tecnico-tattica della squadra. Calzona in più ha una sola cosa, conosce bene ogni singolo giocatore e sa cosa possono dare. Il francese non conosceva la squadra dell'anno scorso mentre Mazzarri ha sempre utilizzato un sistema di gioco completamente diverso. Calzona almeno sa già tanto".
L'obiettivo Champions League è ancora raggiungibile?
"Molto dipenderà dalla gara di recupero contro il Sassuolo, una squadra che anche oggi ha perso in casa e che sta vivendo un momento di difficoltà. Prima di tutto questa formazione dovrà vincere domani contro il Cagliari e poi penserà ai neroverdi. L'Atalanta dovrà giocare con l'Inter e non avrà certo un compito semplice. Per restare attaccati alle prime quattro posizioni però, gli azzurri dovranno vincerle entrambe. Credo inoltre che anche la quinta posizione potrebbe valere la Champions quest'anno, per come stanno andando le cose in Europa".
Come hai visto Osimhen? Può tornare ad essere determinante?
"Osimhen va visto in campo, non c'è altro di cui parlare. E' un giocatore troppo importante per il Napoli e anche quando sta male è uno che crea preoccupazione nella difesa avversaria. E' evidente che non è in forma al 100%, ma nonostante questo alla prima palla utile contro il Barcellona l'ha messa dentro. Me lo tengo stretto e mi auguro che da questo momento in poi possa dare tutto in campo, dal 1° al 90° minuto".
Possibilità di passaggio del turno contro il Barcellona?
"Alta, altissima!".