I cittadini italiani hanno tradizionalmente mostrato una forte propensione al risparmio, e in questo periodo di incertezza economica, c'è chi si trova con una liquidità superiore a 100.000 euro sul proprio conto corrente e si domanda quali rischi possano derivarne.
Se si superano i 100.000 euro sul conto corrente non si pagano più tasse rispetto alla consueta imposta di bollo, dovuta se il capitale depositato nell'anno solare è più alto di 5.000 euro.
C'è però da considerare il rischio in caso di fallimento o default della banca. Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) offre una garanzia per i depositi fino a un massimo di 100.000 euro per ogni correntista in caso di dissesto di una banca.
Di conseguenza, diversificare gli investimenti o suddividere il patrimonio su due o più conti correnti può essere una strategia prudente per evitare di superare la soglia dei 100.000 euro di liquidità su un singolo conto.
Non è un segreto che i tassi di interesse sui conti correnti in Italia siano praticamente nulli. Tuttavia, la recente mossa della Banca Centrale Europea (BCE) di alzare i tassi per contrastare l'inflazione sta iniziando a cambiare la situazione. Inoltre, le banche stanno gradualmente tornando a offrire remunerazioni sui risparmi depositati sui conti correnti, segnando una contro-tendenza positiva.
Parallelamente a questa dinamica, il governo italiano, seguendo l'esempio di altri Paesi dell'Unione Europea, ha introdotto una tassa straordinaria sugli extraprofitti delle banche. Gli extraprofitti rappresentano i guadagni aggiuntivi ottenuti dagli istituti bancari con l'aumento dei tassi di interesse. Questi profitti sono calcolati sulla differenza tra interessi attivi (guadagni dalla concessione di prestiti o mutui) e interessi passivi (pagamenti dovuti ai clienti sui conti correnti o conti deposito).
Secondo l'Associazione Bancaria Italiana (ABI), nel suo ultimo bollettino di febbraio 2024, il tasso medio sui depositi totali è aumentato all'0,80%, rispetto allo 0,32% di giugno 2022. Anche il tasso sui depositi in conto corrente è salito all'0,40% ad agosto 2023, rispetto allo 0,38% di luglio 2023. L'ABI ha evidenziato un aumento significativo anche nei tassi praticati sui nuovi depositi vincolati, passati dallo 0,29% di giugno 2022 al 3,36%, riflettendo un incremento di 307 punti base.
Nonostante questi dati positivi, il problema della liquidità improduttiva persiste, poiché l'inflazione superiore al 5% erode gradualmente il potere d'acquisto.