Lo shock non può compromettere la lucidità necessaria a un rappresentante delle istituzioni. E così, Alessandra Mussolini, europarlamentare del Partito Popolare Europeo, si mostra sufficientemente fredda, quando racconta a TAG24 la brutta esperienza che l'ha vista protagonista la scorsa notte a Strasburgo, con un'aggressione perpetrata ai suoi danni da un uomo italiano. L'europarlamentare lancia anche un messaggio alla politica, invitando a un abbassamento dei toni necessario per evitare che si ripetano fatti del genere.
Alessandra Mussolini è, ovviamente, ancora provata dopo esser stata aggredita mentre camminava, da sola, per le strade di Strasburgo. Un uomo l'ha riconosciuta e, senza motivo, l'ha colpita alla schiena con un oggetto che poteva essere una stampella, stando a quanto da lei dichiarato nel video diffuso sui social dopo il terribile episodio.
Sono stravolta per quello che è successo pic.twitter.com/AeFoESYA81
— Alessandra Mussolini (@Ale_Mussolini_) February 26, 2024
All'eurodeputata sono arrivati i messaggi di solidarietà di esponenti politici, e quando TAG24 la raggiunge telefonicamente, è proprio a loro che la Mussolini dedica una riflessione sul clima "pericoloso" e violento che, purtroppo, vede caratterizzare lo scenario politico attuale.
D. Onorevole, le chiedo anzitutto come sta e un commento su quanto accaduto.
R. Noi donne siamo forti, cosa crede? [ride] C'è stato uno spavento perché, francamente, qui a Strasburgo non me lo sarei mai aspettato, perché è una città normale e tranquilla. Poi era buio, non ero così riconoscibile... però è successo quello che è successo. Vorrei dire che bisogna abbassare i toni perché c'è un clima di esaltazione pericoloso. Bisogna stare calmi, soprattutto in vista delle campagne elettorali, perché la violenza non serve a niente. Possono esserci persone con cui non si è d'accordo ma il dissenso non può sfociare in queste forme di aggressione, che sono davvero gravi. Io so che a una persona esposta come me può capitare, però...
D. Il suo aggressore era un esagitato? Come si reagisce dopo un fatto tanto grave?
R. Tanto normale non era... Io so che, rispetto ad altri, nel mio caso c'è la componente del mio cognome che può attirare atteggiamenti malevoli, come accaduto in questa occasione. Ma che devo fare? Se esalto questa cosa, è anche peggio, quindi non so più come comportarmi. So solamente che la violenza va bandita. Basta! Basta sollevare polveroni, perché poi ci sono gli esaltati e questo non va bene. In un Paese normale, come il nostro, si devono avere comportamenti normali.
D. Le faccio i complimenti per l'analisi molto seria e puntuale, non dev'essere facile poche ore dopo quello che le è successo...
R. Il fatto è che, ringraziando Dio, è andata così. Ma se quell'uomo fosse andato in giro con un coltello erano guai più seri... Ma non voglio avere paura, voglio stare tranquilla e non voglio essere condizionata. Io vado tranquillamente dall'albergo al Parlamento a piedi, e voglio continuare così.
Quanto è accaduto ad Alessandra Mussolini è un segnale preoccupante anche perché è successo a una donna. L'eurodeputata ravvisa, infatti, il rischio di un condizionamento e di una sopraffazione se simili episodi diventassero più frequenti, limitando la libertà di scelta e d'azione delle donne impegnate in politica.
D. Secondo lei c'è una tendenza a prendersi più facilmente alcune libertà con una donna che fa politica, secondo lei?
R. Certamente ed è proprio questo che dobbiamo combattere. Perché se la donna, sola, che fa politica, viene condizionata da questo clima - perché può succedere a tutte, non solo a me - allora questo è un brutto problema. Perché una donna in politica deve essere libera di fare le sue scelte, anche controverse, senza la paura di subire violenza fisica che diventa sopraffazione. Deve andare avanti, tranquillamente, per quanto possibile. Perché io stessa sono stata, ovviamente, sconvolta. Ma bisogna dare un minimo esempio di freddezza.
D. Il problema riguarda la comunicazione politica, secondo lei? Perché usare certi toni in tv può dare un po' di consenso ma può avere ricadute gravi se, poi, si trova l'esagitato di turno...
R. Sono ricadute pericolose, esattamente. Se la polemica resta sul piano dialettico, va bene, in un Paese democratico è giusto così. Ma la violenza no. Quindi bisogna calmarsi. Il mio aggressore avrà avuto 45 anni, non era giovane. Ma spero che i ragazzi abbiano una maturità diversa e sicuramente ce l'hanno e la devono avere. Io voglio mantenere questo atteggiamento freddo e posato, proprio perché non devo essere io a fomentare un clima che deve calmarsi, soprattutto in Italia.
D. Siamo in periodo elettorale, è utile rivolgersi ai suoi colleghi per dire a tutti di darsi una calmata, anche a livello verbale?
R. Dico che si deve lavorare tutti - tutti - sui temi e sui tanti problemi che ci sono. Perché se continuiamo così, si crea un'escalation che poi porta alla violenza e questo non va bene. Perché la violenza blocca tutto. Nel mio caso, ho pensato anche che forse avrei dovuto chiedere una scorta. Io che non l'ho mai avuta perché voglio essere libera. Ma non voglio essere condizionata, perché le donne non devono farsi condizionare da niente o da nessuno.
Per allontanare gli 'spettri' di una difficile nottata, alla Mussolini chiediamo un commento sull'esito delle elezioni regionali in Sardegna, che hanno visto il candidato del centrodestra Paolo Truzzu - scelto tra non poche polemiche, dopo un lungo braccio di ferro interno alla coalizione - uscire sconfitto in favore della candidata del centrosinistra Alessandra Todde.
Un risultato che non si può accettare, secondo la Mussolini.
D. C'è un problema nel centrodestra dopo il risultato negativo in Sardegna, secondo lei?
R. Dirò solo che quello che è successo prima delle elezioni è stato difficile, e quello che è successo dopo è inaccettabile. Il segnale dev'essere quello di rispettare sempre l'elettorato e i cittadini. Perché non sono una 'macchina da voto'. C'è stato un evidente spostamento, ma i cittadini vanno rispettati, perché votano anche emotivamente. Il popolo è sovrano.
D. Le chiedo, infine, un commento sull'editore del Cusano Media Group, Stefano Bandecchi e sulla sua presenza in politica, alla guida di Alternativa Popolare
R. Diciamo che penso che se ci fosse stato lui al posto mio, la scorsa notte, non so come sarebbe andata a finire... [ride]