La coalizione di maggioranza deve ripartire dalla Basilica e dimostrare di aver imparato la lezione Sardegna.
E’ l’opinione del vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè (FI), che inquadra con precisione il campo in cui si giocherà la prossima partita, tanto nella maggioranza di Governo quanto tra i partiti dell’opposizione.
La Basilicata è una delle prossime regioni al voto. Si andrà alle urne il 21 e il 22 aprile e il candidato uscente è il governatore di Forza Italia, Vito Bardi, sulla cui ricandidatura il partito di Berlusconi non intende cedere, nonostante le mire degli alleati di coalizione, Lega in prima linea.
Il deputato azzurro chiarisce che l’esito del voto in Sardegna non darà vita ad una resa dei conti nella maggioranza, ma ai microfoni del trasmissione "L'Italia s'è desta", condotta da Gianluca Fabi e Roberta Feliziani su Radio Cusano Campus, ha sottolineato come in Sardegna qualcosa non è andato bene nella scelta del candidato perché una parte consistente degli elettori di centrodestra non lo ha votato.
Il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, fortemente voluto da Fratelli d’Italia e dalla Presidente Meloni, è stato bocciato nella sua città è ha preso circa 5mila voti in meno rispetto alle liste che lo sostenevano, a differenza della neoeletta presidente sarda Alessandra Todde, che invece ha ottenuto più di 40mila preferenze oltre quelle delle liste.
Quanto accaduto in Sardegna non deve essere motivo di ritorsioni, ma il centrodestra dimostri in Basilicata di aver imparato la lezione sarda.
Ha dichiarato Mulè che, poi, ha aggiunto:
Spero che domani si arrivi alla scelta del candidato in Basilicata con la riconferma di Vito Bardi. Oggi hai la possibilità di rimediare all’errore, scegliendo il candidato due mesi primi e iniziando subito la campagna elettorale.
I candidati devono essere scelti in condivisione tra gli alleati e in tempo utile per poter portare avanti una campagna elettorale efficace sui territori. A differenza, invece, di quanto accaduto in Sardegna, ha sottolineato Mulè, dove i contrasti sulla scelta del candidato hanno rimandato la decisione fino all’ultimo momento utile.
Imparare la lezione significa capire che i candidati si scelgono nella condivisione non guardando il dato ultimo elettorale, non arrivare a ridosso delle elezioni per la scelta del candidato per poter fare una buona campagna elettorale.