Disponibilità a favorire il campo largo anche in Basilicata e Piemonte, regioni al voto immediatamente dopo l’Abruzzo e soprattutto disponibilità ad aprire un dialogo con il leader di Azione Carlo Calenda.
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha illustrato la linea programmatica del suo partito in vista di prossimi importanti appuntamenti elettorali per il rinnovo di consigli comunali e regionali. Nelle prossime settimane infatti, andranno al voto oltre alle quattro regioni rimaste, ovvero Abruzzo, Basilicata, Piemonte e Umbria, anche numerosi capoluoghi di regione e comuni.
Il leader si è detto disponibile a siglare accordi ovunque possibile al fine di giungere a risultati positivi come accaduto in Sardegna, dove il campo largo di centrosinistra ha debuttato con una vittoria, portando la candidata unica Alessandra Todde (sostenuta da Pd, M5S e altre sette liste di centrosinistra) al vertice del consiglio regionale sardo.
L’Abruzzo andrà al voto il 10 marzo, qui il M5S sostiene insieme al Pd e in questo caso anche ad Azione e ad altre liste di centrosinistra il candidato unico Luciano D’Amico.
Ascoltato dai cronisti, questa mattina, l’ex presidente del Consiglio ha commentato anche le dichiarazioni della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in cui la leader europea sottolineava la necessità di una difesa comune europea e il ricorso ad una politica di armamenti comune.
Conte ha specificato di essere favorevole ad un progetto di una difesa comune europea, che però non deve significare un aumento del debito comune, bensì deve servire a razionalizzare la spesa per gli investimenti militari.
Il leader pentastellato ha infine ribadito la centralità del tema del lavoro nell’azione politica del Movimento 5 Stelle, riproponendo la questione del salario minimo.
Il lavoro deve essere un tema unitario, volevamo che lo fosse anche con le forze di maggioranza che ad esempio sono rimaste sorde sulla questione del salario minimo e del lavoro sottopagato. Non dobbiamo offrire una prospettiva di maggiore precarizzazione del lavoro".