28 Feb, 2024 - 16:27

La Lazio e i dubbi su Sarri, Bonanni: "E' il momento di parlare meno e rispondere sul campo. Col Milan ultima chiamata"

La Lazio e i dubbi su Sarri, Bonanni: "E' il momento di parlare meno e rispondere sul campo. Col Milan ultima chiamata"

Massimo Bonanni ha iniziato la sua carriera con le giovanili della Roma, ma il suo cuore è sempre stato biancoceleste. Il suo sogno, fin da bambino infatti, era quello di poter vestire prima o poi la maglia della squadra di cui è sempre stato tifoso e con coraggio e caparbietà, Massimo quel sogno lo ha realizzato. Dopo una breve esperienza in Grecia, al Panachaiki, l'ex calciatore torna in Italia e si fa valere in Serie B con il Vicenza. Poi, nel 2006, si aprono per lui le porte della Lazio. Un'esperienza breve, ma intensa, prima di trasferirsi alla Sampdoria. Per commentare lo stato di forma della Lazio di Sarri, Bonanni è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Lazio, dubbi su Sarri: Bonanni a Tag24

Sono passati due giorni dalla brutta sconfitta della Lazio contro la Fiorentina e la rabbia ora ha lasciato il posto al rammarico e alla delusione. La squadra di Sarri era chiamata a fare una prova importante per non perdere il treno Champions e invece al Franchi non è praticamente scesa in campo. Il mister ha analizzato con il gruppo quanto accaduto e si è rimesso al lavoro: davanti una settimana che rischia di essere decisiva. Venerdì sera l'appuntamento con il Milan e poi martedì prossimo il match di ritorno, da dentro o fuori, contro il Bayern Monaco in Champions League. Lotito guarda e valuta tutto, a fine anno si tireranno le somme e si deciderà cosa fare per il futuro. Intanto, per commentare lo stato mentale e fisico della Lazio di Sarri, Bonanni, che ha indossato questa maglia nella sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Ripartiamo dalla brutta prestazione di Firenze: a mente lucida, dopo un paio di giorni, di chi sono le maggiori responsabilità?

"Le responsabilità sono da condividere tra tutti quanti, non c'è un unico colpevole. Hanno sbagliato tutti e quella di Firenze è stata una partita negativa sotto ogni punto di vista. Peccato, ma adesso La Lazio è attesa da un'altra partita importantissima contro il Milan, che penso sia l'ultima chiamata per rimanere attaccati all'Europa che conta. Addirittura fare un filotto di vittorie potrebbe non bastare, visto che tutte le altre stanno correndo e vorrei aspettare anche per capire che cosa farà da questo momento in poi il Napoli".

Quella con il Milan quindi è una gara da dentro fuori?

"Dentro o fuori forse è troppo, perché comunque mancherebbero 11 partite poi alla fine della stagione e i punti in palio sono ancora molti. Credo però che quella contro i rossoneri sia una gara determinante. Spero che la Lazio riesca, a prescindere da tutto, a portare a casa i tre punti. Quel che è certo è che il Milan è una squadra forte, in salute e che ha delle grosse individualità. I biancocelesti stanno vivendo invece un momento delicato sotto ogni punto di vista. Sarà una gara molto complicata e avrei preferito che potesse arrivare in un momento diverso".

Nonostante il momento, il presidente Lotito e ribadisce la fiducia nei confronti di mister Sarri. Sei d'accordo?

"La società fa bene a difendere a spada tratta il suo lavoro. Credo, nonostante alcune dichiarazioni, che tra di loro si siano parlati spesso ultimamente e che ci sia stato un bel confronto. È banale dire che la Lazio sta deludendo, e non è possibile che i biancocelesti debbano occupare quella posizione di classifica. Però devo sottolineare che, per quel che mi riguarda, ho sempre pensato che questa squadra non si sia rinforzata con il mercato estivo. Con la partenza di Milinkovic-Savic ha perso uno dei centrocampisti più forti di Europa e mi aspettavo qualcosa di diverso, ma forse sono io che avevo delle attese troppo alte rispetto al pensiero societario. Anche per questo ribadisco che le colpe sono da dividere tra tutti e che il club non può nascondersi dietro un dito".

Fanno discutere anche le dichiarazioni post partita di Sarri, che spesso viene criticato dal punto di vista comunicativo. Tu cosa ne pensi?

"Quello sul mercato è stato sempre al suo pensiero e, giusto o sbagliato che sia, lo aveva già detto. A mister Sarri è già capitato di fare qualche scivolone dal punto di vista comunicativo e credo che in questo momento sarebbe bene parlare poco, se non all'interno delle quattro mura dello spogliatoio, e pensare più che altro a dare il massimo in campo. Questa squadra ha assoluto bisogno di punti. A fine anno si faranno tutte le valutazioni del caso e anche i calciatori dovranno guardarsi tra di loro e cercare di capire cosa c'è che non va. Obiettivamente quello dei biancocelesti è un momento difficile e penso che nessuno si aspettasse una stagione del genere dopo quello che avevamo visto lo scorso anno. Probabilmente un anno fa si è over performato, ripetersi era difficile, ma resta il fatto che questa non è una squadra da ottavo o nono posto".

Venerdì sera c'è il Milan e subito dopo la sfida con il Bayern Monaco. Possibilità di passaggio del turno in Champions?

"Sinceramente ero convinto che all'andata la Lazio sarebbe uscita sconfitta e invece i biancocelesti hanno fatto una grande partita e sono addirittura rammaricato perché avrebbero potuto segnare più gol, per come si era messa. Ad oggi penso ci sia una leggerissima possibilità in più, rispetto a prima, ma resta un'impresa ardua. Molto dipenderà ovviamente dalla squadra di Sarri: se è quella che abbiamo visto contro il Bayern allora può passare il turno; ma se è quella vista a Firenze possiamo metterci l'anima in pace. Intanto speriamo che la Lazio possa fare il risultato contro il Milan, perché quella è una gara di fondamentale importanza. Poi, da sabato, si penserà al match di Monaco". 

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Elisa Di Iorio
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