Due giorni dopo Lazio-Milan, sarà migliorato l'umore dei tifosi laziali? Evidentemente no. La rabbia è ancora tanta e la delusione non può passare così facilmente. "Gli errori arbitrali hanno rovinato la partita, è stato imbarazzante. Avrei ritirato la squadra dal campo". Risponde in maniera drastica e sincera Oradei ai microfoni di Tag24. Ballerino professionista, uno dei più importanti del panorama nazionale, ma anche insegnante di danza e volto noto della tv, Stefano appena può segue la sua squadra del cuore direttamente dallo stadio ed era all'Olimpico anche in occasione della gara col Milan. Per commentare il momento della Lazio, la gestione arbitrale di Di Bello e l'impegno in Champions, Oradei è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Sono passate già quarantotto ore dal match dello stadio Olimpico tra Lazio e Milan, ma la rabbia e la delusione dei tifosi laziali per la gestione arbitrale di Marco Di Bello non sono ancora passate. Anzi, il rammarico aumenta, guardando anche al risultato delle altre squadre che corrono via verso la Champions League. L'Aia ha ammesso l'errore, decidendo di fermare il direttore di gara per il prossimo mese. Una ricompensa amara per i tifosi biancocelesti che comunque non possono farsi una ragione rispetto all'eventuale calcio di rigore, ma soprattutto rispetto ai tre espulsi. Una decisione netta, che condizionerà anche la prossima gara di campionato. Ora però per la squadra deve archiviare la delusione e pensare solo alla Champions. Per commentare il momento della Lazio, l'arbitraggio di Di Bello e la gara con il Bayern, Stefano Oradei, ballerino professionista, volto tv e noto tifoso laziale, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
A distanza di 48 ore, la rabbia per quello che è successo allo stadio Olimpico è passata o ancora no?
"Quello che ho visto allo stadio Olimpico è stato gravissimo per tutto lo sport in generale. Non è una questione che riguarda solo la Lazio, ma per un arbitraggio del genere dovrebbero indignarsi tutti. L'ho vista dal insieme a Manila, la mia compagna, e ai suoi due figli e vedendo la loro delusione ho pensato alle nuove leve e a tutti quei ragazzi che guardano il calcio con amore. Dovrebbe essere uno sport onesto e invece è stato tutto sbagliato dall'inizio alla fine. Gli errori arbitrali sono stati troppo evidenti e hanno rovinato la partita, ma più in generale il percorso della squadra, perché gli espulsi li pagheremo anche nel prossimo match. Siamo penalizzati due volte".
A parte gli errori arbitrali, cosa ti resta di Lazio-Milan?
"Mi rimane la buona prestazione della Lazio che ha fatto meglio del Milan fino agli episodi e probabilmente anche in dieci contro undici. Ha giocato bene e questo mi fa essere fiducioso per martedì. Se scendiamo in campo così ce la possiamo lottare anche contro il Bayern che sembra un ostacolo insormontabile".
Hai sentito le parole del Presidente Lotito? Che ne pensi?
"Sono assolutamente d'accordo con Lotito, ma non so quanto le sue parole possano cambiare le cose. Per quel che mi riguarda avrei ritirato la squadra dal campo prima della fine della partita, senza stare a pensare a quale sarebbero potute essere le conseguenze. È stato davvero imbarazzante. Non c'era più lucidità, l'atmosfera era nervosa e lo era l'ambiente. L'esempio lampante è stata l'espulsione di Guendouzi, che è uscito dal campo tra gli applausi di tutto lo stadio. Non mi era mai capitata una cosa del genere, è la prima volta che vedo uno stadio che si alza in piedi per applaudire un espulsione. È tutto sbagliato e ha ragione Lotito quando dice che sono stata intaccate le basi e i valori dello sport".
Guardando anche alle altre e considerando quanto stanno correndo, questa gara rischia di avere estromesso la Lazio dalla corsa Champions?
"Il problema è che ho fatto i conti matematici e anche pensandola in modo ottimistico, se per raggiungere la Champions bisogna arrivare a quota 70 punti vuol dire che la Lazio deve vincerne 10 su 11. Questa squadra può anche averlo nelle gambe e nella testa, ma servirebbe un filotto pazzesco. Io invece punterei a giocarmela al massimo martedì sera e a vincere la Coppa Italia. Poi, contro tutto e tutti, rinuncerei totalmente all'Europa il prossimo anno per fare una rivoluzione completa ed aprire un ciclo che possa portarci con continuità in Champions League per le prossime stagioni. Se non deve essere Champions, io dico niente Coppe ma solo campionato. Questa è la mia idea".
Vista la situazionecontrattuale di molti calciatori, il rischio di dover fare una rivoluzione completa comunque è molto alto...
"Appunto, sarebbe il modo perfetto per vedere se questi calciatori sposano il progetto oppure hanno voglia di cambiare aria. A partire da Luis Alberto, una rivoluzione che coinvolgerà tutti. Zaccagni, Felipe Anderson, Marusic e poi ancora la possibile conferma di Pellegrini e la situazione contrattuale di Kamada. La Lazio dovrà cambiare tutto e puntare seriamente a crescere nei prossimi cinque anni".
Con Maurizio Sarri al timone oppure no?
"In questi giorni ho sentito spesso parlare di Palladino. Ecco, se devo cambiare per puntare a un allenatore da quinto/settimo posto, mi tengo Sarri tutta la vita. Penso che il mister andrebbe confermato e dovrebbe avere più potere, così da poter cambiare anche la mentalità della squadra. Di sicuro con uno come Palladino, con tutto il rispetto, i campioni non vengono, ma vengono calciatori di prospettiva. L'alternativa è quella di fare una rivoluzione completa, comprendendo anche il mister, puntando su un giovane, come fu con Simone Inzaghi che oggi è il mister numero uno in Italia. A quel punto forse è meglio uno sconosciuto, una scommessa. Anche perché non vedo altri allenatori in grado di poter convincere anche calciatori di un certo tipo ad accettare il progetto".