I ministri Matteo Salvini e Matteo Piantedosi sono stati contestati questa mattina a Genova dove si sono recati per l’inaugurazione del cantiere del tunnel subportuale, il primo in Italia e il più largo d’Europa.
Ad attenderli questa mattina, 4 marzo, nel capoluogo ligure le contestazioni degli studenti e dei lavoratori portuali che li hanno accolti con striscioni e slogan inneggianti la libertà di espressione manifestazione.
I due ministri alle 12,00 si sono recati in Prefettura per la firma del Protocollo sulla legalità per la realizzazione dell’importante opera infrastrutturale insieme al governatore Giovanni Toti e al sindaco di Genova Marco Bucci. Anche in Prefettura sono stati accolti dalle contestazioni dei manifestanti.
Due le manifestazioni di protesta organizzate in occasione della visita del Ministro delle infrastrutture Salvini e del Ministro dell’interno Piantedosi. La prima quella degli studenti che si sono riuniti in mattinata a a Ponte dei Mille, davanti al porto di Genova. Un centinaio i manifestanti che si sono ritrovati nell’area presidiata da polizia e vigili urbani. Tanti i cartelli e gli striscioni con cui gli studenti chiedevano le dimissioni del titolare del Viminale in seguito agli scontri ai cortei di Pisa e Firenze, dove nei giorni scorsi si sono registrati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
Il secondo presidio di protesta, invece, è stato organizzato dal Calp, il Collettivo autonomo dei lavoratori portuali. Uno striscione con il messaggio No decreti sicurezza. Salvini Piantedosi rumente. In porto fischia il vento è stato srotolato sopra la zona del cantiere dove sorgerà il tunnel subportuale. Anche questa protesta era in difesa degli studenti caricati dalla polizia nelle piazze toscane.
L’inaugurazione del cantiere per la realizzazione del tunnel subportuale si è svolta in un clima di tensione, con le forze dell’ordine in tenuta anti sommossa a presidio dei padiglioni che hanno ospitato la presentazione del progetto da parte dei due ministri.
Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, intervenendo sulla questione delle contestazioni, ha dichiarato: